GELA (CALTANISSETTA) – Antonio Lisi non ha paura. Il commerciante di Gela, 46 anni, titolare da decenni di un noto stucchificio della città, il prossimo 30 settembre dovrà testimoniare a Caltanissetta all’udienza preliminare contro i suoi estorsori che lo hanno vessato per decenni. Ed ieri “molto probabilmente per questo motivo, mi hanno bruciato la macchina”.
L’attentato incendiario è avvenuto nei pressi dell’abitazione dell’imprenditore, in via Procida nel quartiere sant’Ippolito. Ignote mani, mediante liquido infiammabile, hanno appiccato il fuoco alla Fiat Multipla intestata alla ditta di proprietà di Antonio Lisi, di fatto in uso proprio alla vittima.
“Non ho paura – dice – denunciai qualche anno fa gli esattori del pizzo che mi hanno ‘spremuto’ dal 1990 al 2003, quando ancora gestivo l’attività commerciale insieme con i miei fratelli. Ed ora sono sempre convinto di andare avanti. Invito piuttosto i commercianti che subiscono estorsioni a denunciare ed a presentarsi alle forze dell’ordine”. Queste le dichiarazioni che Lisi ha rilasciato alla stampa all’indomani dell’attentato subito, episodio che lo ha fatto ritornare sui suoi passi. La vittima infatti aveva inizialmente deciso di non presentarsi in aula.