Da Palermo al Nord, "manovalanza" per le rapine

“Devono vedere la morte”: confessa e inguaia i “rapinatori” palermitani

Il presunto ruolo di cinque indagati finiti in carcere

PALERMO – “Quelli là li mandiamo dove ci sono le difficoltà maggiori”, diceva uno degli indagati. “Adesso vengono su loro, non lo facciamo mica noi”, aggiungeva un altro. Il riferimento sarebbe stato al lavoro sporco riservato alla manovalanza palermitana.

In cinque sono stati arrestati per una rapina, commessa l’anno scorso, ai danni di una coppia di anziani che vive in una villa a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona.

La mente sarebbe stato il pluripregiudicato Guido Badini, detto “il vecchio”. Avrebbe indicato le vittime da colpire e deciso le modalità operative: “… devono vedere la morte in faccia…“; il furgone serve per buttare dentro e farlo parlare”; “… perché vuoi morire, cretino hai ancora appartamenti, terreni… altri fondi da altre parti”.

Il gradino più in basso nella scala gerarchica sarebbe stato occupato da Massimo Cipriani. E poi c’erano le squadre esterne che venivano dal Sud. Da usare con il contagocce perché altrimenti il bottino andava suddiviso in più persone e “non prendiamo un c….”

Massimo Cipriani ha confessato tirando in ballo Giuseppe Tagliavia, 60 anni, Giovan Battista Di Caccamo, 54 anni, Ettore Caraulo, di 40. Sono tutti e tre di Villabate. Ed ancora i palermitani Vincenzo Visconti, 21 anni, e Sebastiano Galifi, 65 anni (residente e Rovereto).

I riscontri sono arrivati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, dai vestiti sequestrati e dagli incroci dei tabulati telefonici. Ed è scattato il blitz.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI