Era stato lo stesso David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, a raccontare, da cronista di razza che non si ferma davanti a nessuna notizia, la sua sofferenza in un video: quella polmonite da legionella che lo ha fatalmente debilitato. (IL VIDEO DA ANSA.IT). E si spiegava con la sua fisionomia da galantuomo, con il garbo di un amico di famiglia, con la cura che aveva sempre mostrato verso gli altri, come per mettere a parte, ma anche per dare sollievo al prossimo della sua stessa pena. L’allarme si era attivato già da ieri con una comunicazione drammatica e stringata: “Il presidente Sassoli dal 26 dicembre è ricoverato in una struttura ospedaliera in Italia – diceva il suo portavoce Roberto Cuillo -.Tale ricovero si è reso necessario per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario”. Era l’annuncio che avrebbe preceduto la fine.
Gli insulti dei no vax
Poteva mancare il delirio no vax a corredo e osceno contrappunto di una tragedia che non ha rapporto né con il Covid, né con i vaccini? La risposta è data da alcuni lanci dell’agenzia ansa: “Speculazioni deliranti su Twitter con l’hashtag #nessunacorrelazione stanno mettendo in relazione la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli con le peggiori teorie no-vax, tanto da diventare di tendenza sul social media. Mentre lo staff del presidente del Parlamento Ue ha ricordato in mattinata che ‘anche quando, recentemente, di fronte ai suoi gravi problemi di salute, si erano diffuse in rete deliranti malevolenze su Covid e affini’, Sassoli aveva scelto di non replicare, ‘di non inasprire i toni, gli era sembrata l’unica scelta possibile. Paradigma di stile, riservatezza, sobrietà. E di una merce rara, nella temperie della politica contemporanea: l’autorevolezza. Politica e morale'”. Questo è il patrimonio di un politico che sta raccogliendo un cordoglio generale e non di forma, perché sincero.
Sassoli e la Sicilia
E c’era anche un pezzo luminoso di Sicilia nel cuore di David Sassoli. Basta leggere il suo ultimo post su Facebook alle sette di mattina di ieri: “Il mio plauso alle giovani e ai giovani volontari che a tempo di record hanno aiutato i dipendenti comunali a ripulire l’incantevole Scala dei Turchi, sulla costa siciliana di Realmonte, dalla pittura di colore rosso versata dai vandali. Cari ragazzi, la vostra cura, la vostra attenzione per l’ambiente e per la bellezza fa onore alla Sicilia, all’Italia e al mondo intero: BRAVISSIMI”. Un aggancio a un fatto di cronaca che dimostra l’attaccamento alla bellezza di cui la Sicilia, consapevolmente o inconsapevolmente, è la patria.
Il cordoglio della Regione
“Politico appassionato, David Sassoli è stato fautore dell’Europa del dialogo e ha combattuto perché l’Unione potesse effettivamente aprirsi al Mediterraneo, affrontandone le mille problematiche. Uomo dal tratto gentile e generoso, giornalista curioso e brillante, lascia un segno nelle Istituzioni europee per l’umanità e il rigore con cui in questi anni ha guidato il Parlamento di Strasburgo. Alla famiglia e alla comunità politica di Sassoli, le condoglianze mie personali e del governo regionale”, questo il messaggio del presidente della Regione, Nello Musumeci. E Totò Martello, sindaco di Lampedusa, terra simbolica di tribolazioni e speranze, dice: “David Sassoli è stato un convinto difensore dei diritti umani. Ha sempre avuto il coraggio di scegliere da che parte stare, senza cadere nel terreno dell’ambiguità. L’Europa oggi perde un importante punto di riferimento e da Lampedusa, lembo di terra più a Sud d’Europa, esprimiamo sincero cordoglio per la sua scomparsa”. La sensazione di tutti narra l’identico smarrimento. Se n’è andato uno di famiglia.