PALERMO – Ha aspettato qualche ora. Poi Marco Di Marco ha affidato a un comunicato stampa la presa di posizione sulla bufera che lo ha travolto nel primo giorno di stretta sulla movida: una nota corposa e condivisa con il sindaco Leoluca Orlando e il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina per bollare come “puramente strumentali” le polemiche sulla frase – “In alcune zone i vigili hanno paura a fare i controlli” – che l’assessore allo Sviluppo economico ha pronunciato durante l’incontro con i gestori dei locali in città. E per specificare, fra le righe, che le prime multe – venti da gennaio a oggi, secondo Di Marco – sono elevate anche alla Vucciria.
La precisazione è affidata a una parentesi. Ma è lì: “Da gennaio ad oggi – sottolineano Di Marco e Messina sono stati effettuati controlli in tutta la città, con sequestri e sanzioni irrogate a diversi locali e con segnalazioni di attività abusive all’Autorità giudiziaria. Da gennaio ad oggi sono stati oltre 20 i locali oggetto di provvedimenti, in diversi quartieri sia nel Centro storico (Ballarò, Albergheria, Vucciria, Capo) che della periferia (San Lorenzo, Politeama, Pallavicino, Mondello, Barcarello)”. Insomma: la stretta, secondo Di Marco, non riguarda solo alcune zone. “I controlli – proseguono l’assessore allo Sviluppo economico e il comandante della polizia municipale – riguardano sempre tutti gli aspetti relativi allo svolgimento di attività commerciali come quelle legate alla cosiddetta movida: la qualità degli alimenti e delle bevande somministrate, la regolarità delle autorizzazioni, il rispetto delle normative in materia di intrattenimento”.
Poi, però, arriva subito una frenata. Già, perché secondo assessore e comandante dei vigili “è evidente che in alcune zone della città, dove è maggiore l’affluenza di avventori soprattutto giovani, è necessario intervenire in modo appropriato, ma senza per questo venir meno ai controlli stessi né arretrando di fronte a comportamenti di evidente illegalità”. Insomma: non paura, ma prudenza. Anche perché – assicurano ancora dal Comune – i controlli scattati dalla mezzanotte di oggi, quelli cioè su volume della musica e bicchieri di vetro, “avvengono con una programmazione che a rotazione interessa tutte le zone della città”.
Non tutti i locali, secondo Di Marco, hanno commesso infrazioni. Ecco dove si annida la strumentalità della polemica nel Di Marco-pensiero: “A testimonianza del fatto che il rispetto della normativa non è impossibile e che alcune delle polemiche di queste ore sono puramente strumentali – afferma l’Assessore Di Marco – vi è il fatto che alcuni dei locali controllati sono risultati perfettamente in regola, rispettando gli spazi assegnati per il suolo pubblico e mantenendo la musica entro i limiti consentiti”.
Le multe non hanno colpito solo il pub Gascoigne: “In particolare – specifica il Comune in una nota – sono stati tre i locali presso i quali si effettuato il sequestreo, in via Cagliari, in via Teatro di Santa Cecilia e in via Lattarini. Per uno di essi è scattata anche la denuncia ed una ulteriore multa di 180 euro per aver occupato abusivamente il suolo pubblico”. “L’esiguità delle multe – afferma il sindaco Leoluca Orlando – serve proprio a far comprendere che l’obiettivo dell’ordinanza non è quello di far cassa, quanto piuttosto quello di introdurre un sistema di regole che tengano conto delle esigenze di tutti, oltre che ovviamente delle leggi in materia, dalle quali non intendiamo discostarci”.
Adesso, però, giura Messina, si passa agli abusivi. “Nei prossimi giorni – assicura il comandante dei vigili urbani – saranno intensificati i controlli soprattutto nei confronti di quegli esercizi che operano in modo del tutto o quasi del tutto abusivo, che costituiscono una vera e propria minaccia per la salute dei cittadini e che svolgendo attività economiche illegali danneggiano gravemente coloro che invece scelgono di operare in modo corretto”. Dalla prossima settimana il Comune avvierà inoltre una campagna informativa rivolta soprattutto agli avventori dei locali, nella quale, grazie a strumenti e linguaggi comunicativi particolarmente rivolti ai giovani, si spiegheranno le ragioni delle nuove regole che sono fortemente legate proprio alla sicurezza di coloro che frequentano i locali.
Di Marco: "Solo tre locali non erano in regola". E assicura: "I controlli riguarderanno anche altre zone". Il sindaco: "Multe esigue, non vogliamo fare cassa ma fissare paletti".
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