Oggi è un grande giorno, non solo per l’arte. Poiché è la prima domenica del mese, difatti, sono aperti gratuitamente al pubblico sia i musei che le aree archeologiche statali; allo stesso tempo, è in atto la manifestazione nazionale “Domenica di Carta 2014. La voce della storia e dei libri”.
Nel corso dell’intera giornata, grazie alla apertura straordinaria delle Biblioteche e degli Istituti archivistici, è possibile visitare Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche e Biblioteche pubbliche. Il Ministero dei Beni Culturali, che ha promosso la manifestazione, intende così valorizzare e rendere noti al pubblico anche i cosiddetti “monumenti di carta”, che nel nostro Paese costituiscono un patrimonio altrettanto cospicuo di quello museale, per cui rimarranno aperti, con ingresso gratuito, le quarantasei Biblioteche statali e i centotrentacinque Archivi di Stato che, aderendo all’iniziativa, offrono un’occasione speciale per visitare anche i palazzi di pregio storico e artistico che talora li ospitano.
Gli Istituti hanno in programma visite guidate, mostre, spettacoli teatrali e musicali, proiezioni. Le Biblioteche Nazionali, le Soprintendenze archivistiche e gli Archivi di Stato, depauperati nel corso degli anni sia di fondi che di personale, per un giorno sono così al centro delle attività culturali in tutta Italia.
Quanti sanno, in effetti, a quale finalità risponde, o cosa custodisce un Archivio di Stato? O quale patrimonio ricchissimo abbiamo in essi, tale da essere invidiato dal mondo intero? Un archivio, definito “la porta per entrare nella storia”, è una raccolta organica di atti il cui utilizzo richiede una specifica metodologia; conserva, così come furono prodotti e organizzati in passato, i complessi documentari pubblici e privati. Sin dall’antichità l’uomo ne ha avuto bisogno ai fini della certezza del diritto, della continuità delle istituzioni, della correttezza dei negozi giuridici.
Il possibile, affascinante percorso della memoria evocato da documenti, volumi, fotografie, stampe, disegni e altro, nel corso degli eventi organizzati per l’occasione in questi luoghi, depositari della cultura che ha fatto grande il nostro Paese, può rispondere a queste curiosità. E il programma offerto comprende diversi appuntamenti anche in Sicilia. L’apertura straordinaria degli istituti culturali, in occasione della manifestazione, include difatti, nella nostra Regione, tour guidati e mostre, alla scoperta dell’immenso patrimonio documentario custodito.
Ovunque in Sicilia, i fondi documentari conservati negli archivi costituiscono un tesoro del tutto particolare, composto di antichi faldoni, manoscritti, pergamene, il cui fruscio evoca i fasti, come pure le nequizie, dei secoli passati, quelle carte, insomma, che, attraverso la lente degli studiosi, ci raccontano la storia attraverso i secoli, racchiudono tutto il nostro passato e costituiscono un baluardo rispetto alla barbarie. Una emozione da provare, che potrebbe sorprendere.
A Palermo (ove, lo ricordiamo, presso la sede della Catena dell’Archivio di Stato, lo scorso 29 settembre ha avuto luogo una giornata di studi dedicata al grande architetto palermitano, inventore d’una nuova “maniera”, intitolata “Ernesto Basile nella storia del design”), la Soprintendenza Archivistica ha organizzato, con la collaborazione dell’Archivio Storico Comunale di Palermo, un programma di incontri con il pubblico che, nell’arco della giornata, prevede le visite guidate della prestigiosa sede di recente restaurata, scrigno della memoria storica palermitana, dell’ex convento di San Nicolò da Tolentino di Via Maqueda, inserito nel tessuto urbano che un tempo era il quartiere giudeo. Vi sono custoditi bandi, privilegi, pergamene, e in genere tutti gli atti emanati dalla municipalità; il patrimonio archivistico venne riordinato a partire dal 1866, data nella quale gli antichi documenti della città, che prima si trovavano in Municipio, vi furono trasferiti. La serie che comprende i registri più antichi risale all’età medievale; tra gli atti più importanti vi sono la pergamena del 1392 nella quale i sovrani aragonesi concedono il perdono al ribelle Andrea Chiaramonte, e i 350 volumi del Libro Universale del Patrimonio comunale (1673), dove venivano registrate le spese di acquisti e vendite. Vi sono inoltre gli splendidi Capitoli delle Maestranze (1774), con illustrazioni dipinte a tempera; il Libro del Giuramento dell’Immacolata, con i giuramenti fatti dai pretori e, a partire dalla Unità d’Italia, dai sindaci della città. Tra le curiosità, una lettera indirizzata da Garibaldi al popolo palermitano, nella quale il generale si definisce “figlio di Palermo”. Oggi vi si può altresì visitare la mostra documentaria, allestita in occasione del centenario dello scoppio della I Guerra Mondiale, “La Grande Guerra – I Grandi Uomini”. L’esposizione ha come oggetto prevalentemente le cartoline postali reggimentali, quelle di propaganda ma anche quelle satiriche sulla Guerra, oltre a materiale fotografico e documentaristico. Sono esposte opere di illustratori famosi come Achille Mauzan, Giovan Battista Foggini, Pizzolato, Mentore. Sono altresì visibili le copie di alcune riviste di satira politica e di guerra, tra le quali la francese “La Baionette”, e i giornali italiani “La Tradotta”, che era il giornale della III Armata comandata da Emanuele Filiberto di Savoia; “Numero”, la rivista fondata nel 1914 da Eugenio Colmo, noto come Golia; la celebre “La Domenica del Corriere”. Arricchiscono la mostra anche reperti militari, come gli elmetti dei diversi schieramenti, i periscopi da trincea, le uniformi.
Interessante l’iniziativa promossa dall’Archivio di Stato di Catania, “Proiettiamoci… in Archivio”. Presso la sede di via Vittorio Emanuele si susseguiranno, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15,30 alle 18,30, le proiezioni dei video di alcuni degli eventi culturali che l’archivio ha organizzato, come “Questa è la moda…” e non solo a Catania dagli anni ’30 agli anni ’70. Memoria e Moda: eleganti frammenti di Storia; Acqua, terra e fuoco nelle fonti dell’Archivio di Stato di Catania; Percorsi di storia e traguardi scientifici dell’Osservatorio Astrofisico di Catania; L’epistolario dei Paternò Castello di Carcaci. Cultura, moda e società cosmopolita del ‘900. Dalle origini dello Stato al Secolo Breve; C’è @arte per te, Carte in Archivio: una mostra multimediale.
A Messina, l’Archivio di Stato, presso la sede di via La Farina 293, ha ricostruito “la voce della storia”, con un percorso che parte dall’esposizione dei documenti più significativi e delle maggiori fonti bibliografiche, “Messina tra il XVI e il XVII secolo”. E’ stata quindi prevista la proiezione di filmati sull’attività dell’Istituto e sui fondi documentari più importanti che custodisce. E, infine, un evento programmato per far “ascoltare” al pubblico la “voce” della storia, e per far rivivere uno degli eventi più importanti del passato di Messina, legato altresì alla storia del Mediterraneo, la Battaglia di Lepanto del 7 Ottobre 1571. Verrà difatti messo in scena, alle 17, il recital di testi storici e popolari sulla celebre battaglia, che vedrà protagonisti Giovanni Di Giacomo e Salvatore Casablanca.
Aperto ai visitatori anche l’Archivio di Agrigento che ha organizzato la conferenza su “Legalità ad Agrigento ieri e oggi”, collegata ad una mostra documentaria. Inoltre, anche la sezione staccata di Sciacca questa domenica è accessibile al pubblico per la visita guidata dell’Archivio.
A Ragusa, oggi l’Archivio di Stato ha organizzato visite guidate dedicate alla memoria cartacea: un’occasione per intraprendere un viaggio affascinante nei documenti per approfondire la conoscenza del patrimonio posseduto. L’Archivio resta aperto al pubblico dalle 9 alle 13 e verranno effettuate visite didattiche finalizzate alla conoscenza dei compiti istituzionali degli Archivi di Stato, arricchite dalla interessante mostra documentaria, tuttora in corso, “Celluloide: Il cinema nelle carte d’Archivio”, allestita in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2014.
Ricco anche il programma dell’Archivio di Stato di Trapani, in Piazzetta S. Anna, nel quale insieme all’apertura straordinaria della sala di studio, si è organizzata una visita guidata del chiostro. Prevista anche la visualizzazione delle mappe storiche e dei progetti di restauro conservativo dell’ex Convento di S. Anna, nuova sede dell’Archivio. Se centrano l’obiettivo, questi appuntamenti possono avvicinare i cittadini, e soprattutto i giovani, alla storia. La cultura è apertura: approfittiamone!