Una donna, dichiarata erroneamente morta nella sua abitazione, si è svegliata in obitorio. La vicenda è avvenuta nell’ottobre 2023 nel Regno Unito e in queste settimane è in corso il processo caratterizzato da un acceso dibattimento.
Secondo la ricostruzione fornita dal “Daily Mail”, polizia, paramedici e familiari sono intervenuti nell’abitazione di Olive Martin dopo che la donna aveva avuto una crisi epilettica. Ma invece di essere portata al pronto soccorso per ricevere cure, la 54enne è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Darlington, dove il personale ha poi scoperto che era ancora viva.
Dichiarata morta, si sveglia ma si spegne poco dopo
La donna è effettivamente morta “qualche tempo dopo” per via di un danno cerebrale provocato dalla mancanza di ossigeno, come dichiarato in tribunale dal coroner Jeremy Chipperfield. Tom Barclay Semple, rappresentante della famiglia, ha affermato che vi è stato un periodo di due ore durante il quale la donna non ha ricevuto “alcun trattamento” e ha chiesto se l’esito sarebbe stato diverso se fosse stata portata immediatamente in ospedale invece che in obitorio.
La morte di Olive Martin poteva essere evitata? Secondo Barclay Semple, dovrebbe essere un esperto di emergenza o terapia intensiva a rispondere a tale quesito. L’inchiesta ruota attorno al lasso temporale in cui la 54enne è rimasta senza ossigeno.
Morte Olive Martin, le testimonianze
“Sappiamo che quando Olive è stata trovata in cucina aveva messo del pane nel tostapane – ha spiegato il rappresentante della famiglia – Quello era il giorno in cui doveva andare al lavoro. Se è in quel momento che ha avuto la crisi, possiamo dedurlo da questo”.
James Donnelly, rappresentante del servizio ambulanze del North East, ha riferito in tribunale che Olive Martin era stata “osservata in obitorio mentre mostrava alcuni segni di vita”. “Cosa sarebbe successo se fosse stata portata subito al pronto soccorso?”, ha chiesto.
“La donna rispondeva agli stimoli”
John Gray, rappresentante della polizia di Durham presso la Crook Coroner’s Court, ha dichiarato che vi erano evidenze di “funzioni cerebrali” e che la donna “rispondeva agli stimoli, verbalmente o con la stretta della mano”. La polizia di Durham aveva indagato sulla morte all’epoca, ma ha confermato che non ci sarebbero state accuse penali.
Andrew Hodge, direttore del servizio di paramedicina del North East Ambulance Service, aveva precedentemente dichiarato: “Non appena siamo stati informati dell’incidente, abbiamo avviato un’indagine e contattato la famiglia della paziente. Siamo profondamente dispiaciuti per l’angoscia che questo ha causato loro. È in corso una revisione completa dell’accaduto e non possiamo commentare ulteriormente in questa fase. I colleghi coinvolti stanno ricevendo il supporto adeguato”,
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