21.17. Al termine di una lunga giornata di tensione il Pd trova l’accordo. La Direzione vota a maggioranza (46 favorevoli, 15 contrari, un astenuto) il documento del segretario Lupo, con l’integrazione della proposta di Papania. In sostanza, viene riaffermata l’alleanza politica con Lombardo, congelato il progetto di governo politico, respinta la proposta di Migliavacca di votare “caso per caso”.
21.03. ”Dare vita a un’alleanza politica in grado di dare forza al progetto di governo e consentire un salto di qualità”. E’ la formula che la corrente ‘Innovazioni, che fa capo al senatore Nino Papania, ha proposto di inserire nella relazione del segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, e nelle conclusioni della direzione regionale del partito riunita a Palermo per valutare la situazione politica siciliana e i rapporti col governo di Raffaele Lombardo. Sulla proposta Lupo ha sospeso i lavori della direzione per qualche minuto. Papania ha preso la parola nel momento di massima tensione nel partito. Antonello Cracolici, capogruppo all’Assemblea regionale, aveva infatti dichiarato di non votare – astenendosi – la relazione del segretario Lupo (col quale finora ha condiviso la linea nei confronti del governo regionale), che aveva intato fatto propria la proposta del coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, che ha bocciato l’idea di un governo politico in Sicilia, schierandosi a favore dell’alleanza Pd-Terzo polo e sinistra, e proponendo ai parlamentari regionali di valutare atto per atto i provvedimenti del governo Lombardo. La proposta di Lupo ha sparigliato le posizioni nel partito. Favorevolmente alla realzione, infatti, si è espresso il senatore Vladimiro Crisafulli, secondo cui così come formulato il documento del segretario avrebbe sancito la fine dell’appoggio al governo Lombardo e l’inevitabile passaggio del Pd all’opposizione.
19.39. Al voto la relazione di Lupo con l’integrazione di Migliavacca. Antonello Cracolici – nella dichiarazione di voto – ha fatto sapere che si asterrà. Il punto della discordia è il passaggio di Migliavacca sul sostegno atto per atto alla giunta Lombardo. Cracolici ha detto: “Non credo si possa costruire un’alleanza, facendo venire meno questa stessa alleanza all’Ars. Quello che dice Migliavacca può andare bene a Roma. In Sicilia è un’altra cosa. Se facessimo come dice lui, succederebbe una cosa molto semplice: all’Ars non faremmo nulla”.
19.18. parla il senatore Lumia: “Possiamo governare solo col Terzo polo. Perché in Sicilia non è strategica questa alleanza che invece è tale nel resto d’Italia? Perchè dobbiamo fare un regalo ad Alfano che vuole rilanciare il Pdl? Il Pd insieme a Idv e Sel è minoranza in Sicilia”.
19.00. Parla Maurizio Migliavacca plenipotenziario di Bersani. Il suo intervento affronta i punti cruciali della direzione: “No al governo politico che deve passare dal voto. Sì alle elezioni anticipate e il prima possibile. Valuteremo il governo Lombardo atto per atto”.
18.15 Dopo la rissa sfiorata tra Crisafulli e Arnone, il segretario Lupo ha deciso di sospendere la direzione per dieci minuti “per esigenze organizzative”, chiedendo ai non iscritti del partito di lasciare la sala. Prima della sospensione, le parole di Nino Papania: “Dobbiamo appoggiare la relazione del segretario. Alcuni risultati sono stati già raggiunti. Lombardo ha aperto, come chiedevamo noi, alle forze progressiste, moderate e autonomiste. Certo, deve spiegarci cosa fare con le primarie, ma anche lì è venuto incontro alle nostre richieste. Anche sulle elezioni anticipate, il governatore ha legato la decisione solo a questione di opportunità e all’esito di sondaggi che verificassero il nostro consenso. Certo, il Pd deve anche risultate credibile. e per farlo, non può discutere sempre senza approdare a nulla”.
18.10 Scoppia la rissa tra Vladimiro Crisafulli e il consigliere agrigentino Giuseppe Arnone. A scatenare la lite, l’intervento di Enzo Bianco, che ha ricordato come il Pd sia il partito di “Pio la Torre e Piersanti Mattarella”. A quel punto è intervenuto Giuseppe Arnone che ha urlato: “Il Pd è anche il partito di Capodicasa e Crisafulli, conniventi con certi ambienti mafiosi”. A quel punto Crisafulli si è avvicinato minacciosamente ad Arnone, ma i due sono stati separati. Il clima è rimasto rovente anche fuori dalla sala convegni, dove un consigliere provinciale s’è avvicinato ad Arnone “in modo minaccioso”, secondo il consigliere agrigentino. I due non sono arrivati alle mani solo per l’intervento dei presenti che li hanno divisi.
17.50 “Nutro grande stima nei confronti del segretario Giuseppe Lupo e delle sue capacità di mediazione”. E’ iniziato così l’intervento del senatore Enzo Bianco. Poi, sono arrivati i ‘però’. La relazione di Lupo, secondo Bianco, ha rischiato di essere “in contrasto quasi aperto con la logica”. “Rischiamo di cadere nel ridicolo – ha detto ancora il senatore etneo – Ci siamo detti disponibili a costruire l’alleanza con le forze di centrosinistra, allargata al Terzo Polo. Abbiamo definito conclusa l’esperienza del governo tecnico. E ancora oggi non è cambiato niente. Anzi, ci diamo appuntamento a un nuovo incontro per definire il programma. Questa è una stagione politica che il Pd ha già pagato a caro prezzo”. poi un passaggio sul processo che vede protagonista Lombardo: “Non sono solito commentare i risvolti politici, ma guardando all’etica, i comportamenti di Lombardo sono lontani dalla nostra storia, che è la storia di La Torre, di Mattarella”.
17.20 Critiche alla relazione del segretario Lupo arrivano anche da Davide Faraone e Tonino Russo. “Voglio capire – ha detto Faraone – come voteremo all’Ars. Dobbiamo essere chiari. Riconosco a Lumia e Cracolici, che hanno voluto questo passaggio decisivo, utile a rendere irreversibili le divisioni del centrodestra. Ma adesso rischiamo di fare la fine di quei giocatori di poker che, vinto un piatto, decidono di rilanciare e finiscono per perdere tutto. Oggi, a differenza di quanto accade a livello nazionale, il Pd è equidistante da centrosinistra e Terzo polo. Oggi il partito non ha un’identità. E stiamo andando verso il suicidio: non si può pensare di mettere su un governo politico senza aver consultato il popolo. Significherebbe andare alle amministrative senza la certezza di chi sono i nostri alleati. I governi si costruiscono con il voto, con le elezioni. Ed è meglio dire le cose come stanno: Idv e Sel non accetteranno mai un’alleanza col Terzo polo. Ce l’hanno detto in tutte le lingue. E’ arrivato per noi il momento di decidere se costruire un progetto vincente, come sta accadendo a livello nazionale, con la formazione del ‘nuovo Ulivo’, o correre il rischio di passare per quelli che fanno accordi ‘di palazzo’. Anche a Migliavacca chiedo che la direzione nazionale si faccia sentire e parli in maniera chiara. Il nostro partito oggi dice che farà le primarie per le amministrative, ma ancora non sa con quale polo si accorderà. Siamo ridicoli”.
Da Tonino Russo, intervento sintetico ma molto chiaro: “Dico subito che sono contrario alla relazione del segretario Lupo. Le verifiche di cui parla Lupo erano la premessa a questa direzione. Queste consultazioni andavano fatte nei mesi scorsi, e invece ancora ne stiamo parlando. E aggiungo: nell’intervento di Lupo non c’era la parola ‘referendum’. E la cosa è preoccupante”.
17.15 Secondo ad intervenire, dopo Giovanni Panepinto, è Antonello Cracolici, capogruppo dei democratici all’Ars: “Quello che abbiamo raggiunto è un successo politico che possiamo portare in dote nella prossima campagna elettorale, in cui quasi la metà dei siciliani sarà chiamata alle urne. Questa è un’alleanza che si è costruita prima con le riforme, poi col governo tecnico. Ora siamo a uno snodo: il governo tecnico ha esaurito la sua funzione e il Pd intende aprire nuova fase, verificando prima quale sia la prospettiva di questa nuova fase. Dobbiamo uscire dall’equivoco sul voto anticipato. La prospettiva politica ed elettorale è tanto più convincente se il voto anticipato avrà luogo anche a livello nazionale. Altrimenti è mera velleità, mi pare assai improbabile che il voto anticipato ci sia a prescindere da questa condizione. Possiamo lasciare le cose come stanno, con l’ambiguità dell’accordo sulle riforme, col dire o non dire… ma è necessario non arrivare alle amministrative con questa incertezza. L’alleanza col Terzo Polo si può fare solo con la concretizzazione istituzionale. Tutti parlano di governo politico. In realtà non è questo il momento. È secondario il tema di chi sarà al governo. Intanto bisogna parlare di politica, dell’accordo politico che noi proponiamo per le amministrative”.
16.50. Dalla relazione del segretario del Pd, Giuseppe Lupo: “Sì alle elezioni anticipate. Il 2012 sarà l’anno della svolta. Per questo saranno necessarie primarie entro la fine dell’anno. Il Pd ha sviluppato un confronto con Idv, Sel e Terzo polo, in vista delle amministrative. Ci sono margini per trattare”.
15.55 Sono in pochi a voler dire la loro prima di aver sentito le parole del segretario del Pd, Giuseppe Lupo. Tra questi, anche il deputato regionale Bernardo Mattarella, che ribadisce: “Rilanceremo il tema del ritiro degli assessori riconducibili al Pd per porre fine al governo tecnico, come stabilito lo scorso 19 giugno. Inoltre verificheremo l’esito dei contatti avuti da Lupo in questi mesi rispetto ai tre punti stabiliti dal Pd: alleanza politica, elezioni elettorali e consultazioni primarie. Su questi temi immaginiamo che ci sia ancora da lavorare, ma è fondamentale che il Terzo Polo accetti e condivida la buona pratica delle consultazioni primarie”. Sul processo a carico del governatore, infine, Mattarella resta vago: “Il processo è ancora in corso, noi saremo rigidi e attenti, mantenendo fiducia nella magistratura. Per il resto, il nostro è un ragionamento politico”.
15.40 Non fa marcia indietro il senatore Enzo Bianco, tra i più critici all’accordo con Lombardo: “Chiederò il ritiro dell’appoggio a questo governo – dice in attesa dell’inizio del vertice – e del resto, il partito, quattro mesi fa, aveva detto che l’esperienza col governo Lombardo ‘stava esaurendosi’, poi ha detto che si ‘è esaurita’. Spero che oggi aggiungano l’avverbio ‘definitivamente’. Oggi – aggiunge Bianco – chiederemo nuovamente il referendum sul sostegno a Lombardo, così com’era stato assicurato dal segretario Lupo in assemblea. Se non desse seguito a queste parole sarebbe molto grave. E a quel punto porteremo la questione in direzione nazionale, prevista tra pochi giorni”.
Qualche parola anche sul caso della citazione in giudizio del Governatore: “Chiamiamolo pure rinvio a giudizio – precisa Bianco – e non dimentichiamo che il Pd fa dell’aspetto morale un suo punto fermo. Diciamo la verità: Cuffaro, di cui sono stato sempre un rivale politico, è finito in galera per molto meno. La differenza è che Cuffaro ha festeggiato con i cannoli, invece forse Lombardo è a dieta. Per lui si può parlare di un vero patto elettorale con mafiosi. Al di là dell’aspetto giudiziario, si tratta di comportamenti molto gravi”.
Ci sarà anche il luogotenente di Pierluigi Bersani, Maurizio Migliavacca, alla direzione regionale che a partire dalle 15 al Jolly Hotel di Palermo vedrà il Pd riunito in conclave. All’ordine del giorno, i temi caldi della politica regionale, insieme ad altre questioni tecniche interne al partito. Dunque il countdown è già partito, ma in molti tra i bersaniani in salsa sicula, manifestano i loro timori legati alla sintesi politica che il segretario regionale, Giuseppe Lupo, dovrebbe proporre alla sua dirigenza ma che sembrerebbe non essere ancora delineata.
Troppi i malumori, troppe le voci fuori dal coro. C’è l’opposizione dell’asse Bianco, Crisafulli e Mattarella, contraria al blocco politico che governa la Regione in sostegno a Lombardo. C’è il nodo Palermo e il gruppo vicino a Davide Faraone che chiede le primarie del partito e non quelle di coalizione. Ci sarebbe, in fondo, anche la questione morale legata al sostegno di un governatore che, comunque, andrà a processo per voto di scambio. Dall’altro lato, la maggioranza dei dirigenti, capitanata dal tandem Lumia-Cracolici, favorevole al sostegno a Lombardo e all’accordo politico col Terzo Polo. Tanta, insomma, la carne al fuoco, ed ecco che da Roma arriva il fedelissimo del segretario nazionale per provare a tirare le somme e guidare il partito verso una navigazione più decisa.
(nella foto Giuseppe Lupo, segretario Pd)