PALERMO – La Regione Siciliana ha pubblicato nuove disposizioni sulle modalità di accesso al fondo disabilità. Con una circolare indirizzata alle direzioni strategiche delle Asp, l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha fissato le nuove procedure per consentire ai disabili gravissimi di presentare l’istanza per l’assegno di cura.
Il documento introduce importanti novità dal punto di vista pratico: in primo luogo una finestra annuale, dal 1 novembre al 31 dicembre di ogni anno, per presentare l’istanza di accesso all’assegno. Saranno tenute in conto anche le domande già presentate prima del nuovo decreto, per cui non sarà necessario presentarle nuovamente.
Un’altra novità riguarda il modulo da compilare, reperibile sul sito della Regione Siciliana: è stata revocata la presentazione dell’Isee in allegato al modulo, come invece dettavano le precedenti disposizioni. Sarà sufficiente presentare il modulo compilato, mentre l’Isee, necessario a stabilire l’importo dell’assegno, verrà ora richiesto nelle fasi successive dell’iter.
La domanda andrà presentata presso i distretti socio sanitari o i PUA (Punti Unici di Accesso) competenti per territorio, e potrà essere consegnata anche dai rappresentanti legali o dai familiari degli interessati. La circolare ricorda che prima del via all’erogazione dell’assegno dovranno svolgersi le verifiche dell’Unità di Valutazione Multidimensionale dell’Asp, per accertare le condizioni di disabilità gravissima. Quindi, l’azienda dovrà esprimersi entro 90 giorni a partire dall’1 gennaio 2019.
L’assegno di cura verrà erogato “a far data dal 1 aprile 2019”, una volta riconosciuto lo status di disabile gravissimo e firmato il Patto di cura dall’interessato, o dai familiari, o dai rappresentanti legali. Una data ben precisa, che il comitato Siamo Handicappati No Cretini definisce su Facebook “chiara e inequivocabile”.
Cosa fare se le verifiche dell’Asp e il riconoscimento di disabilità gravissima non dovessero avvenire entro la fatidica data? Il documento firmato dall’assessore Razza precisa che le cifre dei casi non risolti entro il 31 marzo prossimo verranno comunque conteggiate a partire dal 1 aprile e, una volta andate a buon fine le verifiche e la firma del Patto di cura, verranno erogate con gli eventuali arretrati.