Disastro edilizia: in 4 anni |persi 50 mila posti - Live Sicilia

Disastro edilizia: in 4 anni |persi 50 mila posti

Associazioni di categoria e sindacati scenderanno in piazza insieme venerdì a Palermo per chiedere al governo regionale attenzione per un comparto allo stremo

Venerdì la manifestazione
di
3 min di lettura

PALERMO – La crisi dell’edilizia in Sicilia assume, sempre più, i contorni di una vera e propria emergenza. Sono oltre cinquantamila gli operai licenziati in quattro anni nell’Isola, anche a causa del blocco a cui sono soggette, da tempo, le opere pubbliche. È stata presentata, nei locali della Cassa Edile di via Borremans, la prima manifestazione regionale unitaria che porterà in piazza, venerdì 31 maggio, circa 3.000 imprenditori, lavoratori e disoccupati del settore. Previsto l’arrivo di più di cinquanta pullman provenienti da tutte le province che porteranno a Palermo delegazioni di lavoratori dell’intero comparto delle costruzioni. Ad organizzare la protesta, le associazioni imprenditoriali Ance Sicilia, Aniem Confapi, Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Legacoop e i sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

“È la prima iniziativa che si realizza tra lavoratori, organizzazioni sindacali e imprenditori, la crisi del Paese è a tutti nota con riverberi non solo nel settore dell’edilizia ma in tutti gli altri campi – ha commentato Angelo Gallo, segretario regionale Feneal Uil – Il grido d’allarme che vogliamo lanciare è quello di un settore che, se non si interviene con fatti concreti, nel breve periodo, rischia il collasso”. Il corteo prenderà il via da piazza Marina e, dopo aver percorso le arterie principali del capoluogo, raggiungerà piazza Indipendenza presidiando l’area antistante Palazzo d’Orleans. Proprio di fronte alla sede del governo regionale, si terrà un comizio e, contemporaneamente, sarà chiesto al Presidente della Regione un confronto sui temi caldi e gli interventi necessari nel comparto.

Nel corso della conferenza, inoltre, sono stati illustrati i dati aggiornati sulla crisi del settore edile. “La Sicilia conta, ad oggi, cinquantamila operai licenziati – ha continuato Gallo – a cui, devono aggiungersi, oltre trentamila lavoratori dell’indotto, che hanno subito la stessa sorte”. Numeri che, a detta di imprenditori e sindacalisti, fanno riflettere: sono quasi 3,7 i miliardi di euro disponibili per opere pronte ad essere realizzate ma “congelate” da tempo a causa di bandi mai avviati, mancato utilizzo di fondi e assenza di strumenti che consentano la messa in sicurezza di edifici ed opere pubbliche. Una falla sociale e produttiva che, nonostante risorse stanziate e delibere avviate, sembra sul punto di implodere

Nello specifico, si tratta di 400 milioni di euro per completare la Nord-Sud, 372 milioni per l’autostrada Siracusa-Gela, 296 milioni per i lotti non appaltati della Palermo-Agrigento, 507 milioni per il nodo ferroviario di Catania in cui, al momento sono stati finanziati solo 116 milioni di euro, 425 milioni per la linea ferrata in direzione Fontanarossa, 480 milioni per la bidirezione ferroviaria Enna Sud-Pollina-Castelbuono, 1 miliardo e 100 milioni di euro per le opere previste dalla delibera Cipe del 2012.

E ancora 36 milioni e 300 mila euro per gli interventi urgenti sul patrimonio scolastico, 34 milioni e 500 mila euro per piccole opere immediatamente cantierabili, 12 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico e, infine, circa 20 milioni per le opere previste a Erice e Catania dal Piano città nazionale. Conti che, calcolatrice alla mano, ammontano a un totale di 3 miliardi e 683 milioni di euro.

Imprese e lavoratori chiedono al governo regionale risposte concrete e l’individuazione di chiare, efficaci e condivise politiche di sviluppo, pretendendo, inoltre, che il comparto edile siciliano sia la priorità dell’agenda politica nei prossimi mesi: “Chiediamo al governo la messa in opera di un piano regionale straordinario di competenza degli enti locali – ha dichiarato Santino Barbera, segretario generale Filca Cisl Sicilia – l’utilizzo rapido ed efficace di tutte le possibilità di finanziamenti dell’Unione europea, maggiore sicurezza e legalità sul lavoro e, infine, l’allentamento del patto di stabilità e la sua verticalizzazione”.

“La pubblica amministrazione, inoltre, ha un debito di circa un miliardo e mezzo di euro che deve salda nel più breve tempo possibile – ha proseguito il segretario Barbera – Il pagamento di queste spettanze darebbe il via ad una ripresa per molte aziende che sono al limite della sopravvivenza. I costi sono estremamente onerosi e gli accessi al credito farraginosi”.

Non sono mancate, infine, le polemiche nei confronti delle iniziative messe a punto dal governo regionale. Parole al vetriolo, infatti, quelle rivolte al governatore: “Io vorrei chiedere al governatore Crocetta se il settore dell’edilizia è secondo a qualcuno, soprattutto a quello dei precari che, sembra interessarlo particolarmente”, ha tuonato Giuseppe Di Giovanna, segretario provinciale Ance Palermo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI