Discariche, abusivismo e mercatini| Viaggio nella Sesta circoscrizione - Live Sicilia

Discariche, abusivismo e mercatini| Viaggio nella Sesta circoscrizione

Piazza Paladini nel quartiere Cep di Palermo

Dal Cep a Cruillas, passando per San Lorenzo e Resuttana. Le due facce di una stessa città.

PALERMO – La sesta circoscrizione di Palermo è una terra di confine divisa a metà. Si estende dal quartiere Cruillas, continua per San Giovanni Apostolo, conosciuto comunemente anche come il Cep, comprende Resuttana e arriva fino al quartiere San Lorenzo. Una circoscrizione, insomma, composta da due quartieri profondamente popolari e da altri due residenziali, lontani anni luce dal caos strutturale e sociale che caratterizza le due anime più periferiche. 

Discariche abusive. Basta superare il ponte di via Belgio, andare sull’altro versante di viale Regione siciliana e svoltare in via Michelangelo per incontrare la prima discarica abusiva. Ad oggi è mediamente sgombera grazie agli interventi speciali della Rap, ma i rifiuti hanno ricominciato ad accumularsi. In condizioni critiche invece quella in via Cammarano: frigoriferi, mobili, rami, poltrone occupano il piazzale che ospita i contenitori dell’isola ecologica completamente distrutti, gli hanno dato fuoco pochi giorni dopo la loro installazione. E ancora, c’è perfino l’amianto nella discarica abusiva in piazza Paladini, quartiere san Giovanni Apostolo, giace ai margini del giardino intestato a Peppino Impastato. “Attendiamo un intervento per il ritiro dei rifiuti speciali – dice Michele Maraventano, presidente della sesta circoscrizione – ma ci sono emergenze in tutta la città, i tempi sono troppo lunghi”. Nei quartieri Resuttana e San Lorenzo il fenomeno è praticamente inesistente: “Anche a San Lorenzo esisteva una di queste discariche abusive – racconta Maraventano – in via Pace, ma diversi interventi dei poliziotti in borghese hanno fatto cessare qualsiasi tipo di scarico illegale di rifiuti. In altre zone non è così semplice, il fenomeno è più difficile da eliminare”.

Mercati rionali, fra disagi e irregolarità. In attesa del nuovo regolamento che disciplini finalmente l’organizzazione dei mercati rionali, in alcune zone città regna un’anarchia ingestibile da parte di amministratori e forze dell’ordine. Tra venditori abusivi e occupazione arbitraria del suolo pubblico, i mercatini sono una nuova emergenza in città. Come nel caso di quello nel quartiere San Giovanni apostolo: dovrebbe svolgersi in via Zumbo, ed invece gli ambulanti hanno invaso anche con i mezzi pesanti il giardino Giuseppe Impastato in piazza Paladini: “Dovrebbe essere uno spazio per la cittadinanza – spiega Michele Maraventano – ma gli ambulanti del mercato rionale hanno completamente distrutto il prato e le piante decorative”. Annosa anche la questione del mercatino rionale del martedì tra viale Francia e via dei Nebrodi. Il mercatino, che una volta si svolgeva nel parcheggio adiacente alla fermata ferroviaria Francia, dal 2015 occupa le carreggiate delle vie limitrofe a causa dell’apertura del cantiere del passante ferroviario. Il Suap aveva disposto che i venditori svolgessero le loro attività fra via San Carlo e via Pace, ma due anni fa in completa autonomia e fuori dalle regole, gli stessi decisero di allestire le bancarelle nelle due vie decisamente più trafficate. “Allora cercai di intervenire denunciando l’accaduto al Suap e agli uffici competenti – racconta Maraventano – ma non ho ricevuto nessuna risposta e nessuno è intervenuto. I residenti della zona attendono con ansia la chiusura del cantiere del passante, così il mercatino tornerà al suo posto”.

Edifici occupati. “Qui al Cep, come a Borgo Nuovo e in altre zone popolari e periferiche, è bene non lasciare locali incustoditi, in un attimo vengono occupati – racconta Maraventano che si riferisce per esempio alla scuola Cocchiara Crispi -. La struttura dieci anni fa è stata svuotata per fare dei lavori di manutenzione, in una notte è stata occupata e da allora la situazione non è mutata. Forse è peggiorata – dice il presidente – oggi in quella scuola vivono addirittura quaranta famiglie e nessuno può fare nulla”. Non solo scuole, ma anche strutture e magazzini: è il caso di un locale adibito a Caaf, in una notte è stata forzata la saracinesca e una famiglia oggi vive indisturbata all’interno dell’ufficio.

Cruillas, un quartiere in continua espansione. “Qui si veniva a prendere l’aria buona – racconta Michele Maraventano – era tutta campagna. Si contavano al massimo mille abitanti, oggi ne ospita più di 35mila”. Cruillas è un quartiere sempre in fermento, saltano subito agli occhi la miriade di annunci immobiliari, affittasi e vendesi in ogni dove . “Questo è il regno dell’abusivismo – dice il presidente di circoscrizione – in una notte sorgono palazzine e ville, chi ha un fazzoletto di terra decide di recintare e costruire. Solo dopo si pensa a regolarizzare i fabbricati e chiedere una eventuale sanatoria”. Il quartiere è attraversato solo da stretti vicoli, ed è un brulicare di costruzioni, una accanto all’altra, a perdita d’occhio. Si edifica perfino dove non si potrebbe per motivi di sicurezza, come in via Amorelli: palazzine, case e addirittura una scuola elementare, il plesso Salerno, sono state costruite proprio su una sottile e precaria copertura sopra il canale Celona. “La zona presenta gravi problemi di stabilità – dice il consigliere comunale Massimiliano Giaconia, da sempre attivo sul territorio – il problema è noto all’amministrazione comunale dal 2006, quando i tecnici hanno redatto una relazione dettagliata. Una soluzione però ancora ad oggi non si è trovata”. I rischi potrebbero essere molteplici: crolli da usura o, nel caso di alluvioni o forti piogge, di sollevamenti del manto stradale. In questo brulicare di vicoli e case, l’anno scorso in un terreno confiscato, da sempre utilizzato come discarica abusiva, è sorta villetta Trabucco: “Ne andiamo molto fieri, soprattutto perchè della manutenzione e della gestione se ne occupano i cittadini – sottolinea Maraventano -”. Il giardino viene aperto la mattina da un abitante della zona e non è mai stato vandalizzato: “Una volta qui si vedevano solo topi e immondizia – dice il consigliere comunale – oggi è una piccola oasi di pace per famiglie e bambini”. Oltre all’abusivismo, l’altra grande emergenza di Cruillas è la viabilità. Il quartiere è attraversato la stretti vicoli dove a stento riescono a passare autobus e ambulanze e nel quale nelle ore di punta rimangono bloccati per ore i residenti. Proprio per cercare di scaricare un po’ di traffico il consiglio di circoscrizione si sta battendo per l’apertura di via Konrad Roentgen su viale Regione Siciliana: “I terreni dopo la fine della via sono inutilizzati e altri sono occupati abusivamente – spiega il presidente della circoscrizione – Abbiamo già raccolto più di 2mila firme per presentare la petizione al Sindaco”. E questa soluzione diventerebbe doppiamente utile dopo la notizia di pochi giorni fa della futura chiusura di parte di via Brunelleschi. La via infatti è stata costruita sul terreno di un privato che oggi ne richiede l’utilizzo, neanche a dirlo, per edificare. “Il proprietario ha tutte le carte in regola – dice il vicepresidente di circoscrizione Roberto Li Muli – ma chiudendo parte di questa arteria principale il quartiere sarà completamente ingolfato. Via Brunelleschi collega una scuola e la nuova chiesa, come si può pensare di chiudere?”.

Gli ospedali abbandonati. Ma tornando nella zona nord della circoscrizione, Maraventano ci tiene a sottolineare un triste primato del quartiere San Lorenzo: quello della maggior concentrazione di strutture ospedaliere abbandonate. Fra via Ingegneros e l’inizio di viale Strasburgo si trovano i ruderi dell’ospedale detto “Mutilatini”: “Una struttura meravigliosa – sottolinea Maraventano – che se ristrutturata a dovere potrebbe avere diversi utilizzi. Potrebbe diventare una biblioteca, un centro aggregativo, una ludoteca per ragazzi. E invece sta crollando sotto i nostri occhi”. Il complesso appartiene al presidio ospedaliero Villa Sofia – Cervello, che nega qualsiasi tipo di autorizzazione. E ancora, a pochi metro sorge l’ex ospedale San Lorenzo: sette piani completamente abbandonati, con tanto di giardino esterno che versa in uno stato di totale abbandono. “Hanno provato anche ad occuparlo – denuncia il presidente della circoscrizione – ma le forze dell’ordine sono riusciti a bloccare i malintenzionati”. Proprio per evitare future occupazioni sono state murate porte e finestre. La struttura che una volta ospitava un ospedale, da circa dieci anni è un guscio vuoto.


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