Disservizi nella raccolta rifiuti? Il contribuente paga il 40% della bolletta - Live Sicilia

Disservizi nella raccolta rifiuti? Il contribuente paga il 40% della bolletta

La decisione è stata confermata dalla Commissione tributaria

Un avvocato di Partinico nel palermitano stanco di ricevere un servizio raccolta rifiuti scadente ha presentato ricorso alla commissione tributaria e impugnato l’avviso di accertamento della Tari del 2014. Secondo il professionista come stabilisce il regolamento comunale avrebbe dovuto pagare il 40% del tributo visto che il servizio è stato svolto in modo irregolare come dimostrato dalle note presentate all’Asp e gli articoli sui giornali che raccontavano dell’emergenza rifiuti nel territorio. La decisione dei giudici della commissione tributaria sancisce altri importanti principi.

Il contribuente può dimostrare il disservizio, alla relativa durata ed estensione territoriale con la documentazione ufficiale dell’Asp, oppure dello stesso Comune, oltre che sulla base di articoli di stampa. Secondo la Commissione i principi astratti indicati dalla giurisprudenza in materia non possono cancellare “il dovere del giudice di merito di valutare la specificità del caso esaminato in relazione alla oggettiva consistenza delle prove offerte rientranti nella disponibilità dell’interessato, non essendo ammissibile, alla stregua dei principi dello Statuo del contribuente, richiedere a quest’ultimo oneri probatori particolarmente gravosi o addirittura impossibili”.

Secondo la sentenza il Comune “non può ritenersi un mero esattore del tributo a beneficio della competente Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (Ssr) ed ha pertanto uno specifico onere di vigilanza sulla concreta efficienza del servizio”


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