Distefano sfida il sindaco Caputo: |"Confronto sul caso farmacia" - Live Sicilia

Distefano sfida il sindaco Caputo: |”Confronto sul caso farmacia”

Nunzio Distefano del Circolo del Pd interviene dopo la dettagliata nota inviata dal Comune di Belpasso.

CIRCOLO PD DI BELPASSO
di
3 min di lettura

BELPASSO – Il protagonismo mediatico di questi giorni da parte del Sindaco di Belpasso, non serve a null’altro se non ad alimentare la sfiducia nella politica da parte dei cittadini, che si sentono a ragione presi in giro dalle motivazione addotte per cercare di giustificare il danno gravissimo derivante al Comune per via della perdita della farmacia comunale e della consequenziale sottrazione alle casse dell’ente di una fonte di reddito certa, cospicua e perenne.

Ovviamente, oltre ai mancati guadagni va pure considerata la privazione secca dal patrimonio dell’ente del valore della mera titolarità della farmacia, di per sé stessa rilevantissima.

Guardando oltre gli elementi del danno economico e patrimoniale, c’è da considerare ancora l’aspetto sociale della vicenda, attinente alle politiche commerciali della farmacia che di sicuro l’ente pubblico avrebbe impostato con occhio attento alla tutela del cittadino consumatore e delle fasce più deboli, ma tutto ciò è sfumato.

I fatti sono chiari e possono essere sintetizzati in due momenti storici:

1) nel 2009 il comune di Belpasso ottiene dalla Regione la titolarità della farmacia di nuova istituzione.

2) nel 2014 la Regione decreta la decadenza del comune dalla titolarità della farmacia e la mette in assegnazione ai privati.

Nel mezzo di queste due date il nulla!

O, per meglio dire, cinque anni di “persistenza oltre ogni limite temporale dell’inerzia del Comune riguardo l’apertura della farmacia” come recita il testo del D.D.G. 1825/2014 che ha sancito la decadenza.

Ma la Regione siciliana non si è fermata alla considerazione anzidetta, poiché con un linguaggio inusuale nei rapporti istituzionali, si è spinta ad affermare di essere stata costretta a intervenire per garantire “il ripristino della legalità violata”, ovviamente da parte del comune di Belpasso.

Di fronte a questa situazione veramente incredibile, sancita pure dalla Magistratura Amministrativa cui il comune si era rivolto con il solo risultato di spendere a vuoto altri soldi pubblici in parcelle legali, Carlo Caputo, che è al municipio dal lontano 2002 avendo ricoperto in oltre quattordici anni le cariche di consigliere, assessore, vicesindaco e poi sindaco, non ha trovato nulla di meglio che arrampicarsi sugli specchi pur di non ammettere la realtà nota a tutti.

Così, dopo un periodo di prudente silenzio tenuto forse nella malriposta speranza che la tempesta scemasse, ha iniziato a inventare motivazioni immaginifiche e surreali.

Abbiamo assistito alla fase in cui secondo il sindaco la colpa era di non meglio precisati dirigenti del comune che gli avrebbero nascosto o avrebbero dimenticato nei cassetti le carte, poi è stato il turno del periodo vacanziero e di problemi di salute, per finire con il cercare di addossare il tutto alla Regione stessa.

Purtroppo si tratta di bufale senza fondamento alcuno, sulle quali non vale la pena dilungarsi per la puerilità degli argomenti addotti.

La cruda verità è che il comune di Belpasso era titolare di una farmacia ed oggi non lo è più!

E’ ovvio che la responsabilità di tutto ciò non è del solo Caputo, ma questo sindaco è fil rouge che lega le due amministrazioni che hanno avuto una parte in questa tragedia, e l’atto formale di decadenza -preceduto da inutili solleciti e diffide- cade appieno nel suo mandato.

Da ciò le conseguenze ovvie sono quelle delle scuse pubbliche e del ritiro a vita privata, almeno così farebbe chiunque avesse un po’ a cuore la dignità della funzione e conservasse una dose minima di rispetto per i cittadini.

Le dimissioni di Carlo Caputo sono indispensabili per chiudere la ferita che sanguina sul piano politico e amministrativo, ma la parola fine su questa storiaccia dovrà darla la Corte dei Conti, perché il danno enorme inferto alla collettività belpassese non può restare impunito.

Se il sindaco vorrà sottoporsi per una volta ad un confronto pubblico dal quale finora è sempre fuggito, il Pd di Belpasso sarà ben lieto di discutere sotto ogni aspetto questa vicenda e le altre sul tappeto, a partire dal disastrato bilancio comunale, ai tanti aspetti discutibili dell’azione amministrativa e del camaleontismo politico che caratterizza la maggioranza che lo sostiene.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI