PALERMO – La Digital News Gathering (Dng), che ha dieci sedi in Italia, tra cui una a Palermo, ha aperto le procedure di licenziamento per 32 dei suoi 60 cameramen. A Palermo, nella sede di via Ugo La Malfa, sono a rischio i posti di lavoro di 6 operatori che svolgono riprese televisive esterne su 8. Oggi si è svolto un incontro nella sede di Confindustria in piazza dei Santi Apostoli a Roma tra l’azienda e le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati delle telecomunicazioni per trovare un accordo di conciliazione. E un prossimo incontro si terrà il 29 ottobre.
I 60 operatori fino a due anni fa dipendevano da Videotime, società del gruppo Mediaset. Poi la cessione a Dng del ramo d’azienda e nel passaggio sono transitati tutti i dipendenti, con una clausola di garanzia nell’accordo a loro salvaguardia, che stabiliva che, in caso di mancanza di commesse o di licenziamenti, i lavoratori sarebbero transitati nuovamente a Videotime.
“Chiediamo che il gruppo Mediaset, che è tornato ad avere utili in crescita come ha ufficialmente dichiarato, rispetti gli accordi sottoscritti – dichiara il segretario della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso –. Quando si è fatta la cessione abbiamo siglato un’intesa che garantiva anche che per cinque anni il lavoro e i livelli salariali sarebbero rimasti inalterati. Invece dopo due anni sono arrivati i licenziamenti e c’è il rischio che venga affidato il lavoro all’estero, de localizzando, per abbassare i costi. Si era parlato di formazione del personale, di investimenti. Oggi di tutto questo piano non c’è più traccia. Noi chiediamo con fermezza il rispetto degli accordi e diciamo che non si possono perdere posti di lavoro in un’azienda strategica che opera in un settore, quello delle riprese televisive, che non è affatto in crisi, se è vero che Mediaset è tornata nel 2015 ad avere gli utili in crescita”.
Il segretario della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso chiede l’intervento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dell’assessore alle Attività produttive del Comune Giovanna Marano perché aprano una discussione per la salvaguardia dell’azienda.