Ai domiciliari con la suocera, preferisce dormire in macchina

Ai domiciliari con la suocera, preferisce dormire in macchina: processato per evasione

Il clima domestico esplosivo ha portato l'uomo a cercare rifugio in auto

Pur di non condividere il tetto con la suocera, un uomo di 57 anni ha scelto di dormire nella propria automobile, parcheggiata a pochi metri dall’abitazione dove era confinato agli arresti domiciliari. Una “fuga” di poche decine di passi che gli è però costata cara: ora è sotto processo per evasione.

L’episodio è avvenuto nel settembre 2024 ad Assisi, in provincia di Perugia. L’uomo, già indagato per stalking, avrebbe deciso di abbandonare la casa dopo l’ennesimo scontro con la madre della compagna, con la quale i rapporti si erano ormai deteriorati.

Ai domiciliari con la suocera, in casa clima esplosivo

Secondo quanto ricostruito da “PerugiaToday”, la notte del 27 settembre i carabinieri si sono presentati all’abitazione per un controllo di routine, trovando però la porta chiusa e nessuna risposta. Poco dopo, i militari hanno rintracciato il 57enne addormentato sui sedili posteriori della sua auto, parcheggiata in uno spiazzo pubblico a circa quindici metri dall’ingresso di casa.

Dalle carte dell’inchiesta emerge un clima domestico esplosivo. La suocera, stanca dei “continui dissidi”, avrebbe intimato all’uomo di lasciare l’abitazione, arrivando persino ad avvisare le forze dell’ordine della nuova situazione.

L’uomo, tuttavia, non aveva ricevuto alcuna autorizzazione a spostarsi. Aveva così trasformato l’auto in una sorta di rifugio improvvisato, dove i carabinieri lo hanno trovato a dormire non solo quella notte, ma anche due giorni dopo, durante un secondo controllo.

Nessuna giustificazione per il suo allontanamento

La Procura di Perugia gli contesta di essersi “allontanato dall’abitazione in cui stava scontando la misura alternativa senza informare le forze dell’ordine e precludendo eventuali controlli”. Nelle relazioni dei militari si sottolinea che non sussistevano “necessità o motivi di forza maggiore” a giustificare l’allontanamento.

Per il 57enne, invece, la scelta di dormire in macchina rappresentava l’unica via di fuga possibile da una convivenza impossibile. Ma la libertà, anche se a pochi metri da casa, si è trasformata presto in un nuovo incubo giudiziario.
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