"Don Bosco è qui". In Sicilia |le spoglie del santo torinese - Live Sicilia

“Don Bosco è qui”. In Sicilia |le spoglie del santo torinese

E nel corso della presentazione dell'evento, a Catania, i salesiani affrontano la questione dei debiti della Regione per la formazione professionale: "Siamo allo stremo - hanno dichiarato - i nostri formatori non prendono lo stipendio da 20 mesi".

Il 3 novembre al Palacatania
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CATANIA – “Don Bosco, è qui”. Nel vero senso dell’espressione si potrebbe dire. Dall’uno al venti novembre, infatti, l’urna reliquiaria del popolare santo torinese sarà in Sicilia. Quella isolana è solo una tappa del tuor mondiale iniziato due anni fa e che ha visto la “mano destra benedicente” del fondatore della congregazione salesiana solcare i cinque continenti. Un’iniziativa nata per commemorare i centocinquanta anni dalla costituzione della comunità voluta da san Giovanni Bosco; ma anche per prepararsi spiritualmente al bicentenario della sua stessa nascita. Spiega lo spirito del pellegrinaggio don Pascual Chavez Villanueva, superiore generale dei salesiani: “Ho immaginato quanto potesse essere bello e importante far arrivare il nostro caro don Bosco in tutti i paesi in cui operiamo e offrire ai tanti giovani e alle famiglie la possibilità di sentirlo ancora più vicino. Oggi – spiega ancora il superiore salesiano – San Giovanni, che è il dono più bello che l’Italia ha dato ai ragazzi del mondo, vuole andare là dove sono i suoi figli, i giovani, vera luce e speranza per il futuro”.

La conferenza stampa a Catania

I resti del santo saranno a Catania il 2 e il 3 novembre. Sabato mattina vi sarà un incontro mattutino con gli ospiti del carcere minorile di Bicocca; mentre domenica, al PalaCatania, dalle 9.30 alle 17.00 si celebrerà la “Festa della Sicilia Salesiana”. Domenica 17, l’urna di Don Bosco sarà, invece, in Cattedrale a Palermo. Momenti di sicuro entusiasmo. Ne è certo don Gianni Mazzali, ispettore dei salesiani di Sicilia: “San Giovanni è vivo nella sua santità, nel suo messaggio, nelle aspettative della gente. La nostra isola ha sempre dimostrato – continua – un grande affetto nei suo confronti e continua a dimostrarlo. Oggi, nonostante le difficoltà sociali di questa terra, ci sentiamo ancora sfidati dai bisogni dei giovani più poveri, risorsa e non peso per la società civile. Toccare don Bosco, non sfiorarlo – sottolinea don Mazzali – e sentirne l’impatto spirituale, il fascino umano, ma soprattutto la spinta apostolica”.

Sullo sfondo delle iniziative connesse alla presenza del corpo del santo nell’isola, resta aperta una questione che attiene in maniere diretta alcuni aspetti più propriamente “profani” della vita salesiana. Ovvero la crisi del settore formazione in Sicilia. “Questo è un mese cruciale per quanto riguarda la vita della nostra congregazione. Se entro il 30 novembre non avremo delle garanzie da parte del presidente Crocetta sul pagamento delle cifre dovute – dichiara Gianni Mazzali – saremo costretti a interrompere l’attività formativa. I nostri centri – fa sapere – sono allo stremo, non abbiamo più i mezzi per fare una formazione di livello. I nostri formatori, per intenderci, non prendono lo stipendio da venti mesi, senza mai abbandonare, però, il servizio. Contestualmente i debiti nei confronti dei nostri fornitori sono sempre più aumentati. Speriamo dunque – chiosa l’ispettore salesiano – che la presenza di don Bosco in Sicilia possa determinare un vero e proprio miracolo. Perché fermandoci – conclude – si determinerebbe un problema sociale non indifferente, sia per i giovani formati che per le famiglie di chi lavora nei nostri istituti”.


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