COLLEGNO (TORINO) – “I mafiosi sono nessuno. Totò Riina è nessuno. E deve sapere che non ci spaventa”: così don Luigi Ciotti, nell’orazione pronunciata a Collegno nell’anniversario della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, è tornato sulle recenti minacce del boss mafioso. “Carlo Alberto, Emanuela e Domenico sono vivi. Riina ha detto di avere ancora molti beni nascosti: bisogna scoprirli, confiscarli e restituirli alla collettività – ha detto il sacerdote -. Oggi la mia preoccupazione è per quegli stupendi ragazzi delle forze dell’ordine che fanno le scorte. Tutti in Italia parlano di legalità. Non parliamone più perché è una parola che ci hanno rubato. Si parla di legalità sostenibile perché ci sono state leggi ad personam che hanno calpestato tutto questo. E non parliamo di società civile, ma di società civile e responsabile. Ho due grandi riferimenti: il Vangelo e la Costituzione italiana”. Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, il comandante dei carabinieri del Piemonte, generale Gino Micale. “Ripeto le parole di Papa Francesco ai mafiosi – ha concluso don Ciotti -: convertitevi e cambiate”.
"Carlo Alberto, Emanuela e Domenico sono vivi".
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