PALERMO – Quando i medici hanno informato i parenti della morte di una donna, nel reparto di Terapia intensiva si è scatenato il caos. Un nuovo episodio di violenza in un ospedale della città, stavolta all’Ingrassia di corso Calatafimi.
E’ successo stanotte intorno alle 2, quando un cardiologo è stato preso di mira dai familiari di una paziente di 80 anni. In particolare, sarebbe stato un parente di trent’anni a scagliarsi contro il medico: avrebbe tentato di afferrarlo per il collo, ma ad evitare il peggio è stato l’intervento delle volanti della polizia.
Gli agenti hanno riportato la situazione alla calma, mentre la vittima, trovata sotto choc, è stata soccorsa da alcuni colleghi e per fortuna non ha riportato ferite gravi. La donna era stata ricoverata venerdì scorso per un intervento di angioplastica. Le sue condizioni sono precipitate stanotte.
Un episodio che si aggiunge a quelli di una lista ormai lunghissima negli ospedali del capoluogo siciliano. Negli scorsi mesi sono finiti nel mirino i medici del pronto soccorso di Villa Sofia e del Civico. Al Policlinico uno dei casi più eclatanti: a settembre un medico è infatti stato colpito con un pugno da un paziente che gli ha perforato il timpano. Violenza anche all’ospedale dei Bambini, dove negli scorsi mesi quattro componenti di una equipe medica sono stati aggrediti dal papà di un piccolo paziente.
“La verità è che non c’è rispetto né per la vita né per la morte – dice Angelo Collodoro del sindacato dei medici Cimo -. Ormai in molti pensano che non sia possibile morire e che se la morte sopraggiunge, la colpa sia sempre e comunque dei medici. La vita è un ciclo che va dalla nascita alla morte. I medici provano a fare ciò che è umanamente possibile per curare e salvare vite, ma inaccettabile che la violenza venga scaricata su di loro per non essere riusciti a vincere la morte. Nell’esprimere la nostra vicinanza ad un lavoratore nonché medico, riproponiamo ancora una volta il tema della sicurezza negli ospedali e l’obbligo morale delle istituzioni di perseguire i violenti aggressori”.
*Aggiornamento
“Solidarietà, supporto e massimo sostegno” sono state espressi dalla direzione aziendale dell’Asp di Palermo al cardiologo aggredito ieri sera all’ospedale Ingrassia. “Pur comprendendo il dolore per la perdita di una familiare – sottolinea la direzione aziendale dell’Asp – è inaccettabile ogni forma di violenza verbale e, soprattutto, fisica nei confronti di chi esercita il proprio lavoro con scrupolo e professionalità. Siamo vicini al cardiologo che supporteremo in ogni sede competente”.
“Siamo vicini al cardiologo dell’Ingrassia aggredito la scorsa notte e gli diciamo chiaramente che non è e non sarà solo, perché tutte le associazioni che rappresentiamo, sono al suo fianco”. Lo ha detto il presidente del Comitato Consultivo Aziendale dell’Asp di Palermo, Francesco Paolo La Placa, che ha espresso “la massima solidarietà al professionista ferito, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente nell’esercizio della sua professione”. “Diciamo no – ha concluso La Placa – ad ogni forma di violenza, inconcepibile ed inaccettabile in qualsiasi luogo”