PALERMO– Caterina Chinnici risponde, dopo essere stata tirata in ballo suo malgrado nella polemica che sta devastando il Pd sulle candidature per il via libera in Europa. Una risposta semplice e aliena dal fuoco della reprimenda acrimoniosa, come, del resto è nello stile del personaggio.
Dice l’interessata all’agenzia di stampa Adnkronos: “La mia candidatura è sbagliata perché ero assessore di Lombardo? Ho lavorato all’insegna dei valori che mi hanno sempre contraddistinto”. Ma era fatale che sul terreno dell’antimafia usata come mazza ferrata fossero tirati in ballo tutti, nella guerra esplosa in direzione. E’ stato Rosario Crocetta a gettare per primo il sasso nello stagno: “Chinnici è stata assessore con Lombardo che è stato condannato per mafia: come potremo giustificare la scelta?”.
Un’osservazione di merito a proposito della candidatura nella veste di capolista. La replica bruciante del segretario del Pd, Fausto Raciti: “Ha una fedina penale immacolata. Inviterei a verificare se nella giunta Crocetta ci sono responsabilità ben più gravi”. Mazzata e contro mazzata. La puntualizzazione di Caterina Chinnici è garbata, ma ferma. Niente a che vedere con lo spettacolo ‘apprezzato’ da molti elettori del Pd, alcuni dei quali, probabilmente, ora ex elettori del Pd. (rp)