Dopo la gaffe del Pd, Di Stefano: |"Tremestieri sia compatta" - Live Sicilia

Dopo la gaffe del Pd, Di Stefano: |”Tremestieri sia compatta”

Ecco come il candidato sindaco di Tremestieri Etneo sostenuto anche dal Pd (anche se escluso) vede il futuro del paese: "Collaborare per il bene di tutti"

 

CATANIA – “Tremestieri deve essere compatta, senza colori politici e divisioni. L’amministrazione del futuro deve essere seria e deve interessarsi ai problemi del territorio, puntando sulle risorse che già abbiamo”. Sebastiano Distefano, tenta per la seconda volta la corsa alla poltrona più alta del comune etneo. Parte però, azzoppato. La lista del Pd, infatti, è stata esclusa dalla competizione per un vizio burocratico. Il programma di governo? “L’attenzione – riferisce a LiveSicilia – deve essere sulle strutture pubbliche, il verde. In primo piano ci devono essere i giovani che oggi scappano da un realtà che per loro non è più vivibile. Nel futuro vedo un ritorno alle tradizioni, continuare con la sagra dell’iris che riscuote un grande successo. Insomma, bisogna fare di tutto per uscire da una fase stagnante”.

Sembra un messaggio di pace?

“Sì, lo lancio anche a fronte di una campagna elettorale bollente. Voglio che ci sia collaborazione. Non è necessario vincere a tutti i costi e non dobbiamo mettere il nostro punto su ogni cosa. Siamo quella parte politica che vuole costruire il bene e lanciare il messaggio della buona politica”.

Ecco, la politica. È stato appunto il Palazzo, il Consiglio comunale, a mettere fine all’amministrazione Rapisarda di cui lei faceva parte.

“Ereditiamo una stagione sicuramente arida. Non do la colpa a nessuno di ciò. Anzi, ognuno si deve assumere le sue di responsabilità. Forse in questi anni è mancata la collaborazione da parte di tutti. Ora bisogna pensare al futuro. Vinca il migliore, quindi”.

Chi vince sarà limitato da un piano di riequilibrio non indifferente. Non teme che il prossimo sindaco resti imbrigliato?

“Non è detto, però. E lo si può ritrattare”.

Ma lei è o no di centrosinistra?

“Io sono il candidato di un progetto civico, dove c’è anche il Pd e Sicilia democratica. Sono anche un politico, non mi nascondo dietro un paravento. Non mi vergogno dell’impegno del Pd in mio favore, anche se la lista è stata bloccata”.

Intanto Alessandro Zinna se n’è andato in casa Rando.

“Ne ha piena libertà. Chi non crede in questo progetto è libero di andarsene. I nostri valori sono quelli della buona politica”.

Cosa resta dell’esperienza di Famiglia, lavoro e solidarietà, la vecchia sigla di Lino Leanza?

“Quelle tra parole sono ancora dei pilastri. Oggi abbiamo la fortuna d’incassare il sostegno del nuovo movimento di Leanza. Oggi come cinque anni fa ha puntato su questo progetto”.

Lei è uomo delle Acli. Quanto c’è di cattolicesimo nel suo bagaglio?

“Sono cresciuto in parrocchia. La mia è la cultura del fare e dell’altruismo”.

Che prospettive ha il gruppo che fa capo a Anthony Barbagallo, il suo sponsor principale?

“Tutta la squadra del Pd mi fa da sponsor. La nostra forza deve essere nella capacità di saper mettere in rete i comuni limitrofi. È un grande progetto di condivisione”.

 


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