Dopo la morte di Danilo, quella di Chiara: un tragico copione che si ripete - Live Sicilia

Dopo la morte di Danilo, quella di Chiara: un tragico copione che si ripete

In tanti richiamano al cavalcavia pedonale che non c'è più
A DISTANZA DI 6 ANNI
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CATANIA – Un’altra tragedia. Un’altra giovane esistenza spezzata per sempre. Chiara Adorno non c’è più, la sua vita ed i suoi sogni sono stati cancellati in modo cruento ad appena diciannove anni. L’incidente di ieri lungo la Circonvallazione, all’altezza del Viale Andrea Doria, ha scosso tutti. Il risveglio stamane è stato di quelli bruschi: lasciando in ognuno un senso di sconforto e impotenza. 

È un colpo al cuore guardare le foto di Chiara che ti passano inevitabilmente davanti scorrendo i social o qualunque organo d’informazione. Ieri sera è drammaticamente finito tutto in un attimo. In un maledetto istante. 

Un tragico copione che si ripete

Ma quello di Chiara è copione che ripete a distanza di poco più di sei anni. Era il 31 luglio del 2017 quando ad essere travolto a morte fu, in coincidenza dello stesso punto, un altro giovanissimo studente: Danilo Di Majo 25enne originario di Enna. Lo studente venne travolto da un’auto proprio all’altezza della cittadella universitaria sempre in Viale Andrea Doria. Del pirata della strada non si seppe più nulla: un crimine della strada rimasto impunito per sempre.

Nulla è cambiato

Da allora, nulla è cambiato sul fronte degli interventi di messa in sicurezza di Viale Andrea Doria. Da quel dolore e da quella rabbia era pure nata una petizione, lanciata dai colleghi di corso del ragazzo e firmata da migliaia di persone, per chiedere la messa in sicurezza il passaggio pedonale nel tratto di strada teatro dell’incidente. “Un intervento efficace e sicuro per il bene di tutti noi”, si leggeva su Change.org. Ma, come detto, passato il tempo della commozione nulla si è mai mosso.

Un tempo, lo ricordano tutti, sul tratto stradale incriminato c’erano sia un ponte pedonale (più che mai funzionale) che un passaggio pedonale sopraelevato (quest’ultimo aiutava a mettere al riparo i pedoni dalle auto che corrono a tutta velocità): entrambi gli accorgimenti non esistono più. Un fatto del quale si sta facendo un gran parlare in queste ore.

Urgono provvedimenti di messa in sicurezza. E non c’è tempo da perdere.


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