PALERMO – Trasportava trenta chili di hashish, ma non era un’ingente quantità. Detta così sembra una bufala. In realtà, sulla base del principio attivo, la droga era di pochi grammi inferiore ai due chili. E così non è stato possibile contestare l’aggravante dell’ingente quantità.
Risultato: scarcerazione dell’indagato Pasquale Maffei per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare. Si può essere trattenuti in carcere per un anno nella fase delle indagini preliminari in caso di ingente quantità, altrimenti non oltre tre mesi.
Maffei, napoletano di 34 anni, lo scorso novembre è stato fermato per eccesso di velocità ad un posto di blocco in viale Regione Siciliana. Nei pannelli delle portiere aveva stipato il carico di hashish. Da qui l’arresto.
Nel frattempo sono stati disposti gli accertamenti sulla sostanza stupefacente. Il difensore di Maffei, l’avvocato Alessandro Musso, ha nominato un consulente di parte, il chimico Vincenzo Nicolì. Si è scoperto il valore nettamente inferiore del principio attivo della droga e il giudice per le indagini preliminari Claudia Rosini ha scarcerato Maffei.