CATANIA – Il clan riforniva tutta la zona di cocaina. Senza dare nell’occhio: le forniture per i grossi spacciatori erano di massimo 300 grammi per volta, in modo da evitare problemi nel caso di sequestri. Era così che il clan Cintorino, coinvolto nell’operazione Tuppetturu della settimana scorsa, manteneva l’esclusiva sullo smercio di droga nella sua zona, quella di Calatabiano, Giardini Naxos e Taormina. Dalle carte dell’operazione emerge però la storia di un sequestro di più di mezzo chilo di cocaina, scattato grazie alle intercettazioni degli investigatori, che ha condotto a un arresto.
Il ritiro
Fine maggio del 2019. Gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza hanno capito, grazie alle intercettazioni, che il boss dei Cintorino Carmelo Porto sta organizzando uno spostamento di cocaina nella sua zona. A occuparsene è Gaetano Di Bella, identificato dagli investigatori come parte del clan. Dalle conversazioni tra i due gli investigatori capiscono che, come già successo in altri casi, l’acquirente della droga è Giovanni Gambacurta, che smercia la cocaina al dettaglio nella zona di Naxos.
Quel pomeriggio Di Bella si incontra con Giuseppe Mascali, corriere della droga dell’organizzazione, già arrestato nel 2015 con una pietra di cocaina in macchina. Di Bella e Mascali si incontrano a Catania e poi, ciascuno con la sua auto, vanno in una casa nel quartiere San Giorgio. Pochi minuti dopo risalgono in macchina, sempre ascoltati dagli uomini del Gico.
La staffetta
A questo punto il corriere e l’uomo del clan imboccano l’autostrada per Messina. Utilizzano il sistema della staffetta: Di Bella apre la strada e segnala qualsiasi pericolo, mentre Mascali trasporta la cocaina a bordo della sua 600.
Le cose vanno bene fino a Fiumefreddo. Passato il casello, Di Bella nota una pattuglia della Guardia di Finanza e chiama al telefono Mascali, avvertendolo di non imboccare l’uscita e proseguire oltre. I finanzieri però intuiscono quello che sta succedendo e riescono a fermare Mascali.
Il sequestro
Nell’auto del corriere i militari trovano 520 grammi di cocaina e arrestano Mascali. Nel frattempo Di Bella, che non sa del fermo, cerca in tutti i modi di mettersi in contatto con Mascali, e non riuscendoci informa dei suoi tentativi Carmelo Porto
In seguito è proprio Carmelo Porto, diventato collaboratore di giustizia dopo essere stato arrestato nel blitz Isolabella, a chiarire agli investigatori i dettagli di quel movimento di droga.
La cocaina era stata acquistata da fornitori abituali dei Cintorino, due catanesi che Porto identifica come Giovanni e Carlo. Il clan aveva 10 mila euro sul prezzo, e il destinatario della fornitura, Gambacurta, avrebbe dovuto pagare metà alla consegna e metà una settimana dopo. Il clan aveva comprato la cocaina a 38 mila euro al chilo e, se l’affare fosse andato in porto, l’avrebbe rivenduta a 45 mila.