Droga e armi a Messina | Sequestro della polizia - Live Sicilia

Droga e armi a Messina | Sequestro della polizia

Armi e droga, sequestro della polizia a Messina. La polizia ricostruisce i movimenti, le mosse: tutto quello che c'è dietro la scoperta di un nascondiglio dei clan.

MESSINA- I numeri del sequestro della Squadra Mobile: 15 chili e 684 grammi di eroina, 1,2 chili di cocaina, 3 pistole a tamburo 2 semiautomatiche, una mitraglietta walter calibro 9, circa 2000 cartucce inesplose. “Colpo grosso” della sezione criminalità organizzata, diretta da Franco Oliveri, della Squadra Mobile di Messina. Ad appena 9 giorni dal ritrovamento di quasi 5 chili di eroina, ai piedi di un albero, in un rione cittadino, la polizia scopre un carico di 17 chili, tra eroina e cocaina, e un miniarsenale. Stavolta gli agenti hanno dovuto “scavare”. Armi e droga erano infatti sepolti sotto mezzo metro di sabbia, sulla spiaggia del villaggio di Acqualadroni, circa 20 Km dalla città. Le armi erano nascoste in un bidone per la conservazione delle olive; in un borsone, eroina e cocaina.

Ma come ci sono arrivati gli agenti sulla spiaggia di Acqualadroni? “Intuito investigativo”- ha spiegato il capo della Mobile, Giuseppe Anzalone – I carichi di eroina recentementi sequestrati, esaminati, hanno rivelato tracce di sabbia”, ha detto. Da qui l’ipotesi che la sostanza stupefacente fosse conservata in spiaggia. Scattano perquisizioni e si scopre che un pregiudicato ha casa ad Acqualadroni. Gli agenti vanno sul posto, perlustrano la spiaggia, c’è un piccolo trattore, di quelli utilizzati per spostare le barche. Sotto quel mezzo, la sabbia è morbida. Lo spostano e scavano: sotto circa 40 cm di sabbia ci sono armi e droga.

 Da dove vengono? Chi le ha nascoste lì? Per il questore, Carmelo Gugliotta, sulla provenienza di eroina e cocaina non ci sono dubbi: Calabria, la Ndragheta. Anche sulla “custodia” dei due carichi la polizia ha delle certezze. “C’è il clan Mangialupi dietro. E’ quello il clan messinese collegato al crimine calabrese”, ha detto Giuseppe Anzalone. E poi c’è un particolare: il 14 gennaio scorso, nel rione di Mangialupi, fu sequestrato un vero arsenale. Le buste contenenti le armi avevano la stessa dicitura, ‘magic vac’, ritrovata sulle buste che custodivano le armi ritrovate ieri. Armi e droga, dunque, rappresentano il settore chiave dell’economia criminale del clan più compatto ( e al momento più temibile) di Messina.

Per il questore Gugliotta, è l’eroina la droga del momento. “In tempi di crisi – ha aggiunto- anche il mercato degli stupefacenti deve adeguarsi. L’eroina, con un costo inferiore rispetto alla cocaina, ha consumo maggiore”. Il carico sequestrato ieri, immesso sul mercato, avrebbe fruttato circa 700mila euro.

 

 

 

 

 


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