PALERMO – Due ventilatori “resuscitatori” neopuff sono stati donati questa mattina dal Club Rotary Teatro del Sole all’unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera Civico, diretta dal dottore Marcello Vitaliti. Un gesto di solidarietà che, attraverso una raccolta fondi tra i soci organizzata nei mesi scorsi, ha permesso di far arrivare nei locali del nosocomio palermitano due attrezzature moderne, di grande utilità che “rappresentano il meglio che c’è per la rianimazione del neonato – spiega il primario Marcello Vitaliti -, permettendo la corretta ventilazione in urgenza e emergenza del piccolo che necessita di cure rianimatorie. Nel prossimo futuro dovremmo avere la possibilità di poter fornire ogni posto letto, ogni culla con questi rianimatori”.
I nuovi ventilatori neopuff si vanno ad aggiungere ai due già presenti in reparto “per sostenere il miglioramento dell’assistenza – spiega il presidente del Club Rotary, Giuseppe Giambrone -. Il Rotary, come sapete, si occupa di service e abbiamo inserito questo prgetto quest’anno con grande gioia. Cerchiamo da sempre di essere vicini alle istituzioni e di lavorare in sinergia per dare voce e risolvere le esigenze della collettività, dando grande attenzione in questo caso ai più piccoli, da preservare e proteggere”. “Come sempre, soprattutto nei momenti di difficoltà l’incontro tra il pubblico e il privato no profit che si occupa di donare all’ospedale attrezzature all’avanguardia che contribuiscono a rendere il reparto ancora più moderno sotto il profilo della tecnologia impiegata nell’assistenza ai neonati prematuri, è sempre motivo di orgoglio” dice il commissario straordinario dell’Arnas Civico, Carmelo Pullara che ha tenuto a ringraziare in prima persona il Club Rotary Teatro del Sole “per la sensibilità dimostrata nei confronti di una della unità operative fondamentali nell’ambito dell’assistenza materno-infantile”.
“Siamo molto contenti – conclude Pullara – perchè si ha fiducia rispetto al lavoro che si sta facendo ed evidentemente, come dire, si capisce bene che forse il pubblico da solo non riesce a pensare a tutto ciò che è necessario per assicurare un’assistenza sanitaria a 360 gradi”.