PALERMO – Si trovava su un elevatore utilizzato per i ponteggi mobili. Qualcosa non è andata per il verso giusto e il mezzo si è ribaltato, schiacciandolo sotto il suo peso. E’ morto così Pietro Lucido, operaio di 43 anni che lavorava per la ditta edile “E.M Costruzioni di Landolina” ed abitava a Pioppo, una frazione di Monreale. Le indagini della polizia puntano adesso a chiarire cosa sia successo in via Benedetto Croce, nella zona di Altarello, dove l’ennesimo incidente sul lavoro si è verificato nelle prime ore della mattina. E’ invece deceduto all’ospedale di Partinico Marco Di Piazza, bracciante agricolo rimasto schiacciato nella tarda mattinata di ieri dal muletto con cui stava lavorando in un fondo agricolo. L’incidente è avvenuto intorno alle 12,30 a Grisì, nel territorio di Monreale. L’uomo, 49enne di Partinico, era dipendente di un’azienda che produce vino ed olio. Trasportato nell’ospedale della cittadina in provincia di Palermo in condizioni disperate, ha lottato contro la morte per 24 ore, ma il suo cuore ha smesso di battere stamattina.
Da stabilire, in entrambi i casi, la presenza o meno di tutti i requisiti per la sicurezza, su cui farà chiarezza la magistratura. Sulla morte di Di Piazza stanno indagando i carabinieri della compagnia di Partinico. A Palermo, invece, le indagini sono in mano ai poliziotti del commissariato Porta Nuova. Lucido stava lavorando alla ristrutturazione di un edificio, si trovava nel cantiere insieme ad alcuni colleghi ed anche uno di loro ha rischiato di essere travolto dal mezzo che si è ribaltato. L’operaio – in base ad una prima ricostruzione dell’incidente – stava manovrando il mezzo meccanico dotato di cestello che era stato fermato con i suoi quattro sostegni snodabili. Ma il peso, per cause ancora da accertare, si è sbilanciato. L’elevatore si è così piegato su un fianco e si è abbattuto sull’operaio. Il braccio del mezzo ha provocato lievi danni alla cancellata di un’area verde condominiale, al cui interno è precipitato il cestello. Lucido sarebbe dunque rimasto intrappolato nell’abitacolo dell’elevatore, al punto da rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che l’hanno estratto dal cingolato ormai senza vita.
I sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare: il suo nome si è aggiunto alla lunga lista di morti bianche su cui i sindacati chiedono a gran voce ad enti ed istituzione di concentrarsi. Con un tavolo di confronto ad esempio, come dice il segretario della Feneal Uil, Angelo Gallo: “Ancora un morto sul lavoro. Non conosciamo la dinamica dell’incidente ma ci affidiamo alle indagini di polizia e magistratura. Nell’attesa di avere chiarezza ci uniamo al dolore della famiglia e chiediamo più controlli. E’ stato attivato, anche, un tavolo di confronto alla Prefettura di Palermo. Per questo chiediamo che monitoraggio e verifiche sui posti di lavoro partano subito. Ancora oggi, nonostante la continua pressione di questo sindacato, mancano trecento ispettori e soprattutto verifiche nei cantieri. Ribadiamo che quello della sicurezza resta uno dei temi fondamentali nel mondo del lavoro. Servono maggiore attenzione e controlli frequenti”.
“Siamo stanchi di assistere a questi gravi episodi ribadendo sempre le stesse cose da anni, a Palermo ci sono meno di dieci ispettori del lavoro che operano con risorse materiali ed economiche irrisorie , se non si interviene su questo, non si potrà mai parlare di sicurezza sul lavoro”. Lo affermano Daniela De Luca e Antonino Cirivello, segretari rispettivamente di Cisl e Filca di Palermo e Trapani, che esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio edile. “Da tempo – aggiungono – chiediamo che vengano potenziati gli organismi ispettivi e preventivi, ma il nostro appello resta sempre inascoltato. L’ennesimo incidente ripropone l’esigenza di creare sistemi di prevenzione e di sicurezza sul lavoro per escludere fatalità e distrazioni. Non c’è più tempo da perdere, oltre al tavolo in prefettura, ci attendiamo provvedimenti concreti e diretti”.
Ad aprile un operaio, Vincenzo Bonura, era rimasto ucciso in un cantiere in via Brasca, nella zona di Falsomiele, precipitando per diversi metri dal ponteggio su cui stava effettuando interventi di manutenzione. Lo scorso 4 giugno ha invece perso la vita Mastrangelo Vitale, stava lavorando alla parete rocciosa di via Hegel, alle spalle dell’ex stabilimento della Coca Cola. Un volo terribile di circa cinquanta metri l’ha ucciso sul colpo.
“Il sindaco esprime il cordoglio dell’intera amministrazione comunale alla famiglia di Pietro Lucido, che ha perso la vita nel gravissimo incidente sul lavoro che si è verificato stamattina a Palermo. La recrudescenza del fenomeno degli incidenti mortali sul territorio impone che la centralità del tema della sicurezza sul lavoro abbia una rinnovata e crescente attenzione, da parte di tutti i soggetti preposti alla prevenzione degli incidenti sui posti di lavoro”.