CATANIA – E’ stata confermata anche in appello la condanna a carico di Salvatore Russo. Trent’anni sono stati comminati al macellaio di Paternò, nel processo per il duplice omicidio avvenuto ad Ucria, in provincia di Messina.
Il processo
Era la sera di ferragosto di tre anni fa, quando il 62enne Antonio Contiguglia ed il 27enne Fabrizio Contiguglia, rispettivamente zio e nipote, vennero freddati da Russo a seguito di una banale lite scaturita per un parcheggio. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Messina confermando la sentenza di primo grado.
Il processo di primo grado si era concluso nell’aprile dello scorso anno. Russo era stato condannato a 30 anni più il pagamento di una provvisionale per le parti civili. I giudici avevano escluso la premeditazione mentre avevano assolto Salvatore Contiguglia, Santino Contiguglia e Vittorio Contiguglia che dovevano rispondere di violenza privata.
La ricostruzione dei fatti
Il Ferragosto del 2019 Russo era in vacanza con la famiglia a Ucria. Com’è stato ricostruito dalle indagini dei carabinieri, ci fu un diverbio scaturito per via di un posto auto per disabili con alcuni componenti della famiglia Contiguglia. La sera i Contiguglia si presentarono davanti casa di Russo. Da lì, un litigio sfociato nel sangue: nel processo Russo è stato difeso dagli avvocati Enrico Trantino e Salvatore Liotti mentre le parti civili sono state rappresentate dagli Alessandro Pruiti, Luigi Gangemi e Giuseppe Bonavita.
I tre Contiguglia invece sono stati rappresentati dagli avvocati Giuseppe Bonavita e Luigi Gangemi.