Sorrentino 6. Il primo intervento lo compie al 38′ con un’uscita sui piedi di Marilungo lanciato a rete da Brienza. Si ripete su Rodriguez nella ripresa. Nulla può sul rigore che porta momentaneamente sul pari i bianconeri.
Munoz 6. La sua presenza in campo si fa sentire. Per sicurezza, autorità e dominio fisico. Comanda il reparto arretrato con sicurezza non disdegnando mai qualche sortita offensiva come è nel suo stile. Sui calci piazzati è sempre tra i più temuti dagli avversari.
Gonzalez 7. Migliore esordio non poteva esserci. Annulla Brienza e Marilungo che a turno gli girano attorno cercando di pungere la difesa rosanero ma non va mai in affanno. Dà l’impressione di saper sempre cosa fare con la palla tra i piedi e in fase di non possesso. Grande fisico e grandi doti atletiche, segna il gol vittoria per mettere il sigillo a una giornata perfetta. Difficilmente Iachini potrà fare a meno di lui.
Andelkovic 5,5. Vince la sfida con Feddal e Bamba per il ruolo di terzo di difesa. Iachini lo schiera titolare e non delude le aspettative del tecnico marchigiano. Dalle sue parti la maglia bianconera numero 89 di Marilungo è quella che si vede più spesso ma Andelkovic non gli lascia mai chance di entrare in area di rigore o di liberare il tiro anche grazie all’ottima collaborazione con Gonzalez. Suo il fallo, generosamente considerato da rigore, su Magnusson, un’ingenuità che macchia la sua prestazione e che per fortuna non costa la vittoria ai rosanero.
Morganella 6. La manovra del Palermo si sviluppa principalmente sulla corsia mancina sull’asse Lazaar-Chochev e di conseguenza per l’esterno svizzero sono poche le occasioni per mettersi in luce, tranne un paio di galoppate sulla sua fascia di competenza e qualche lancio lungo per gli attaccanti. In fase di contenimento non soffre.
Bolzoni 6,5. Il solito, infaticabile, mediano tuttofare a cui Iachini affida il compito di filtrare le sortire offensive avversarie, recuperare palloni a centrocampo e ribaltare l’azione. L’ex Siena non delude e compie la missione.
Rigoni 6,5. Una gara in cui miscela al meglio quantità e qualità. Recupera decine di palloni sporchi a centrocampo e alimenta l’azione corale rosanero con la geometria dei giorni migliori. Dalle sue parti De Feudis e Coppola non trascorrono certo una buona domenica e sono spesso costretti ad allargare il gioco o ad indietreggiare.
Chochev 6. Iachini lo manda in campo dal primo minuto per sopperire all’assenza obbligata di capitan Barreto. Il bulgaro agisce prevalentemente da mezzo sinistro con una prova incoraggiante per le soluzioni alternative di Iachini. Nel primo tempo va anche vicinissimo al gol con un colpo di testa velenoso che sfiora il palo alla sinistra di Leali.
Lazaar 6. A volte eccede in un dribbling in più o in qualche lancio lungo superfluo dovuto più a un’insicurezza di fondo che a limiti tecnici. Sul piano dell’impegno e della generosità nulla da dire. Deve solo acquisire maggiore consapevolezza dei suoi mezzi.
Vazquez 6. Parte forte, dialoga bene con Dybala ma la sua lucidità è un po’ ad intermittenza. Perde qualche palla sulla trequarti perché cerca sempre la giocata da esteta a scapito della concretezza. Ma è il suo modo di interpretare il calcio. Nella ripresa colpisce un palo dalla distanza che strozza in gola l’urlo di gioia del Barbera.
Dybala 7,5. Ancora una volta è lui il migliore in campo. Segna, prende una traversa su punizione, corre, salta gli avversari come birilli e dedica il gol alla mamma mostrando al pubblico una maglia speciale. Fa passare un pomeriggio da incubo ai difensori romagnoli che sono spesso costretti alle maniere forti per fermare il calcio pieno di qualità e fantasia.
Belotti 6. Iachini lo manda in campo subito dopo aver subito il pari di Rodriguez. Lotta come un leone nonostante sia tornato dal ritiro azzurro con qualche ammaccatura. Costringe Coppola al fallo che gli costa il secondo giallo e l’espulsione.
Makienok sv.
Emerson sv.