Per soli sei voti alla Camera dei deputati è passato un ordine del giorno bipartisan i cui primi firmatari sono Fabio Granata (Pdl, ex An) e Tonino Russo (Pd). Il governo è andato sotto (216 i sì, 210 i no) sulla sede del “forum permanente sullo sviluppo dell’area del Mediterraneo”. L’ordine del giorno approvato impone al Governo di “individuare la città di Palermo come sede del forum” contro lo stesso volere di Berlusconi che aveva candidato, invece, Milano.
Certo, non cadrà mica il Governo su un’iniziativa del genere, ma questo rappresenta l’effetto del malessere che monta nella maggioranza, alimentato dai “neo-meridionalisti”. A votare a favore dell’ordine del giorno fra fila della maggioranza sono stati i deputati dell’Mpa e una parte de Pdl: Pippo Fallica, Vincenzo Garofalo, Gabriella Giammanco, Marco Pugliese, Giacomo Terranova, Amedeo Laboccetta e Mirko Tremaglia.
Prove generali di “Forza Sud”? L’unione fra gli esponenti autonomisti e la corrente del Pdl che fa capo a Micciché è stata coronata dall’attivismo di Fabio Granata, ex assessore regionale e finiano doc, fra i principali oppositori – dicono gli osservatori – del coordinamento siciliano del Pdl rappresentato dalla coppia Castiglione-Nania. “Non riconoscere il ruolo geopolitico centrale di Palermo e della Sicilia nell’area mediterranea era paradossale. Abbiamo restituito, grazie al libero voto del Parlamento, centralità mediterranea alla Sicilia, che rappresenta l’anima e il cuore storico e culturale del mediterraneo. La proposta del governo, Milano, era contro la Storia ma anche contro… la geografia” ha detto ai giornalisti subito dopo il voto. A questi si aggiungono anche sei astensioni. Quattro sono del Pdl. Fondamentale, ovviamente, il contributo del Pd.