PALERMO – Oggi si vota in 128 comuni in tutta la Sicilia. Sarà la prima volta in cui gli elettori voteranno con la nuova legge elettorale, che prevede l’introduzione di diverse novità rispetto alle precedenti elezioni amministrative. Le regole cambiano sia per i comuni sotto i 15 mila abitanti sia per quelli più grandi, e prevedono anche un abbassamento della soglia per raggiungere la vittoria al primo turno. Lo scioglimento dell’amministrazione di Castelvetrano ha fatto slittare il voto.
I comuni più piccoli. La nuova legge elettorale assegna il sistema maggioritario ai comuni al di sotto dei quindicimila abitanti. Prima della riforma in tali comuni si votava con un sistema misto, con una ripartizione proporzionale dei seggi in consiglio comunale. Il sindaco eletto avrà un premio di maggioranza pari al 60 per cento dei seggi disponibili. L’elettore può tracciare un segno sul nome del candidato sindaco, sulla lista collegata al candidato sindaco o su entrambi, e può esprimere la propria preferenza solo su un candidato al consiglio comunale.
I comuni al di sopra dei 15 mila abitanti. Anche nei comuni più grandi si può votare con un segno sul nome del sindaco, sulla lista collegata o su entrambi, esprimendo una o due preferenze (ma solo in caso di doppia preferenza di genere) per i candidati al consiglio comunale. È possibile il voto disgiunto, cioè la possibilità di votare per un candidato a sindaco e per un consigliere (o una lista) non collegati tra loro.
La novità più importante è il ritorno all’effetto trascinamento delle liste, perché nei casi in cui l’elettore si limita a votare una lista senza indicare esplicitamente un candidato sindaco, il suo voto viene automaticamente assegnato al sindaco collegato a quella lista. Un meccanismo che premia i candidati a sindaco supportati da più liste. Alle elezioni comunali di Palermo del 2012, per esempio, quasi un terzo dei voti fu espresso solo per le liste e non per i candidati a sindaco.
La nuova legge elettorale prevede il voto di genere. L’elettore ha la possibilità di indicare una seconda preferenza per il consiglio comunale, ma nel caso scelga di avvalersi di questa possibilità deve indicare un candidato di genere diverso rispetto a quello indicato con la prima preferenza. Ma attenzione: si deve trattare di candidati della stessa lista. Dunque, se per esempio il primo voto era stato dato a un candidato uomo il secondo deve essere per una donna, pena l’annullamento della seconda preferenza. Lo scopo del voto di genere è aumentare la presenza delle donne nei consigli comunali, e anche in vista di questo scopo è stato previsto che nelle liste ogni genere debba essere rappresentato da non più di due terzi dei candidati.
Un altro cambiamento vistoso riguarda i premi di maggioranza e la soglia da superare per vincere al primo turno, che è stata portata dal 50 al 40 per cento dei voti. Se nessun candidato ottiene più del 40 per cento delle preferenze si va al ballottaggio, che si terrà domenica 25 giugno. Nel raro caso in cui due candidati riescano a ottenere al primo turno più del 40 per cento delle preferenze e abbiano lo stesso numero di voti, a decidere sono i voti presi dalle liste collegate. Al sindaco che riesce a vincere al primo turno viene assegnato un premio di maggioranza del 60 per cento dei seggi, ma solo a condizione che le liste collegate abbiano avuto almeno il 40 per cento dei voti. Al ballottaggio, il sindaco vincente ottiene il premio di maggioranza solo a condizione che le altre liste coalizzate non abbiano ottenuto più del 50 per cento dei voti.
Il voto. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23 di oggi. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Per votare, è necessario recarsi al seggio muniti di carta d’identità e del certificato elettorale. In caso si fosse sprovvisti di certificato è necessario rivolgersi all’ufficio elettorale del proprio comune.