Giuseppe La Barbera, cameriere del bar Baby Luna era di servizio quando è accaduta la tragedia. “Abbiamo subito intuito che era successo qualcosa di grave – racconta Giuseppe – d’altronde non è la prima volta. Lavoro in questa zona da quattro anni e di episodi simili ne ho visti almeno altri tre. C’era molta gente, passanti e curiosi, che tentavano di ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Eravamo tutti sotto shock, ma un gruppetto di ragazzini, poco più che maggiorenni, hanno avuto il coraggio di sghignazzare, di ridere di quel povero ragazzo. E’ stata una cosa incredibile, vergognosa, non si può ridere di una tragedia come questa, soprattutto per rispetto del dolore della famiglia. Appena me ne sono accorto li ho subito rimproverati e se ne sono andati, è stata una cosa sconvolgente”.
Ma a sconvolgere è anche lo stato in cui si trova il ponte Corleone. Le ringhiere che danno sul burrone e dovrebbero proteggere i passanti sono arrugginite, in più punti divelte e danneggiate, e consentono facilmente di scavalcarle in un momento di disperazione. Probabilmente anche se fossero state integre e in buone condizioni Giuseppe si sarebbe buttato lo stesso, ma sarebbe stato più difficile e forse lo avrebbero convinto a pensarci un po’ di più.