Schifani: "Questa non è la mia città" - Live Sicilia

Schifani: “Questa non è la mia città”

Cordoglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la morte di Enzo Fragalà. Il Segretario generale del Quirinale Donato Marra ha inviato alla famiglia di Enzo Fragalà un messaggio nel quale scrive: "Colpito dal tragico epilogo della brutale aggressione subita tre giorni fa dall'on. Enzo Fragalà dinanzi al suo studio professionale di Palermo (...). Lunedì mattina i funerali in Cattedrale. La camera ardente in Tribunale.
La giornata di ieri all'ospedale Civico
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Cordoglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la morte di Enzo Fragalà. Il Segretario generale del Quirinale Donato Marra ha inviato alla famiglia di Enzo Fragalà un messaggio nel quale scrive: “Colpito dal tragico epilogo della brutale aggressione subita tre giorni fa dall’on. Enzo Fragalà dinanzi al suo studio professionale di Palermo, desidero rappresentare i sentimenti di cordoglio del Presidente della Repubblica e miei personali alla famiglia ed a quanti gli sono stati vicini negli anni dell’impegno parlamentare e hanno condiviso con lui il delicato esercizio della professione forense”.

“Questa non è la mia città, ho appreso mentre salivo sull’aereo che mi avrebbe portato a Palermo della notizia della morte di Enzo Fragalà, una notizia che non avrei mai voluto apprendere”. Lo ha detto, uscendo dal reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo, dove ha reso omaggio all’avvocato Fragalà il presidente del Senato, Renato Schifani. “Con Enzo siamo stati per tanto tempo assieme, fianco a fianco, abbiamo combattuto tante battaglie – continua – non volevo credere alla sua morte, non riesco ad accettarla. Questi gesti devono essere perseguiti. Sono a Palermo per rappresentare tutti in un momento in cui questa comunità rende omaggio ad un grande uomo. Si è trattata di una barbara vendetta di un mascalzone, che deve vergognarsi di esistere per quello che ha fatto”.

“Cara signora Silvana, cari Marzia e Massimiliano, con sgomento ho appreso la notizia della scomparsa del caro Enzo Fragalà. In questo orribile momento vi giunga la mia profondissima commozione di padre e di marito, anche se so che nessuna parola cura il dolore causato da un gesto vile e terribile, che vi priva dell’affetto più grande”. Così il Presidente del Senato, Renato Schifani (arrivato al Civico), nel telegramma inviato alla Famiglia Fragalà. “Vi esprimo ogni pensiero di cordoglio e di vicinanza – conclude il Presidente Schifani -, ricordando di lui la passione civile e l’impegno politico. Con animo solidale e cristiana solidarietà”.

“Enzo Fragalà è morto alle 16,15 di questo pomeriggio. Il corpo sta per essere trasportato al reparto di Medicina legale del Policlinico di Palermo per disposizione del magistratura”. Lo ha detto il direttore generale dell’ospedale Civico, Dario Allegra. Il cadavere del’avvocato, massacrato a bastonate martedì scorso, verrà quindi sottoposto ad autopsia. Al Civico è arrivato Schifani.

Decine di persone, familiari, amici e colleghi, si sono radunati davanti all’ingresso della Rianimazione del Civico di Palermo dopo avere saputo della morte di Enzo Fragalà. Da pochi minuti è arrivato il figlio della vittima, Massimiliano, che avrebbe dovuto essere interrogato dai magistrati che indagano sul brutale agguato. In ospedale, oltre alla moglie e ai due figli del legale, ci sono decine di colleghi in lacrime, amici, consiglieri comunali del Pdl e i pm Nino Di Matteo e Carlo Lenzi, titolari dell’indagine. E’ attesa la visita del presidente del Senato Renato Schifani.

Enzo Fragalà è morto. L’avvocato non ce l’ha fatta. Non ha superato le lesioni dell’agguato di martedì sera. E’ spirato dopo tre giorni di coma. Enzo Fragalà, noto penalista palermitano, consigliere comunale ed ex deputato del Pdl, è stato aggredito da un uomo col volto coperto da un casco integrale mentre usciva dallo studio, a due passi dal palazzo di giustizia di Palermo. Al brutale agguato – l’assassino ha usato una mazza di legno – hanno assistito tre testimoni. Solo l’intervento di uno di loro ha messo in fuga il killer che si è accanito sulla vittima con una ferocia inaudita. Immediatamente portato all’ospedale Civico in fin di vita, il penalista è stato operato due volte, ma i medici hanno da subito definito disperate le sue condizioni. Sul caso indagano i carabinieri del reparto operativo coordinati dai pm Nino Di Matteo e Carlo Lenzi e dall’aggiunto Maurizio Scalia. Il fascicolo, a carico di ignoti, originariamente iscritto per tentativo di omicidio, ipotizza l’omicidio volontario. Finora gli inquirenti hanno seguito la pista professionale puntando su quattro o cinque recenti casi trattati dal legale.


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