È morto Giovanni, il ciclista messinese investito a Taormina

È morto Giovanni, il ciclista messinese investito a Taormina

L'atleta era stato investito il 3 aprile scorso. Il cordoglio di amici e parenti.
IL LUTTO
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Non ce l’ha fatta Giovanni Boccaccio, il ciclista messinese centrato da un’auto il 3 aprile scorso a Taormina e da quel giorno ricoverato in coma farmacologico. Dopo più di otto mesi di ricovero, sofferenze e preghiere, l’atleta del Barbagianni’s Team, è morto ieri notte al Cannizzaro di Catania circondato dall’affetto di amici e parenti, che ricordano così il quarantaseienne messinese: “Il nostro Giovanni è volato via – si legge in un post su Facebook – Era uscito di casa con la gioia di trascorrere una lieta giornata, ma la triste signora nascosta tra le anse di una maledetta curva era pronta a fendere la sua falce. A nulla sono valse le nostre preghiere, invocazioni, suppliche il cerchio per lui purtroppo si è chiuso”.

Subito dopo l’incidente, che aveva visto un’auto piombare addosso ad una comitiva messinese di 18 ciclisti del Barbagianni’s Team, le condizioni di Giovanni erano apparse gravi. L’automobilista di 70 anni, di Carini, era stato denunciato. Nello scontro rimasero feriti 8 ciclisti e a riportare le conseguenze più pesanti fu proprio Boccaccio, costretto ad un ricovero d’urgenza in ospedale. Non si è mai svegliato dal coma.

“Tante cose ancora gli restavano da compiere su questa terra – si legge ancora nel post del Barbagianni’s Team – vedere crescere i figli, rendere felici le persone con la sua arte, gioire e far gioire delle piccole cose che la vita terrena ci riserva, invecchiare serenamente con la sua Katia. L’Altissimo però per lui aveva altri programmi. Forse aveva bisogno di qualcuno che facesse risplendere ancor più le stelle, forse aveva bisogno di qualcuno che ravvivasse il blu del cielo e chi meglio di lui con la magica arte delle sue forti mani. Vola alto Barbagianni, dispiega le tue forti ali, sfodera gli artigli e farti valere anche lassù. Veglia sulla tua famiglia e su tutti noi che con te abbiamo condiviso tanti bellissimi momenti che però hai pagato a caro prezzo. Ciao Giovanni”.


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