E ora si apre la partita della manovra. Raffaele Lombardo, nel suo accorato intervento in Aula a Sala d’Ercole, vi ha fatto accenno. Inviando un segnale al
Partito democratico. “In Finanziaria potranno trovare posto le riforme”, ha detto il governatore, facendo riferimento alla pubblicizzazione dell’acqua,
tema assai caro ai democratici. Un passaggio che il capogruppo del Pd Antonello Cracolici non ha potuto non sottolineare nel suo intervento. Il gruppo del Pd, malgrado lo stop arrivato da Roma per bocca dell’inviato di Bersani Maurizio Migliavacca, continua a essere propenso a votare bilancio e manovra del governo. Ma ripete ancora il mantra per cui la Finanziaria, per come è oggi, non può essere votata. Serve qualcosa di più per consentire ai deputati regionali democratici di votare la finanziaria in rotta rispetto alle
indicazioni romane. L’acqua è uno dei temi. C’è poi l’eliminazione degli enti inutili e magari il ticket della sanità, temi che oggi nelle carte prodotte dal governo mancano. C’è già, invece, il credito di imposta, cavallo di battaglia
dei democratici e del segretario Giuseppe Lupo in particolare. Dalla settimana
prossima l’Aula si dedicherà esclusivamente alla sessione di bilancio, la
scadenza del 30 aprile si avvicina. Se l’obiettivo non sarà centrato scatterà
la fine della legislatura. Che tanti, forse quasi tutti all’Ars vogliono scongiurare. “Fin qui ho visto fare opposizione a cinque-sei persone”, ha detto ai giornalisti Lombardo dopo il suo intervento. Su questo si fa affidamento dalle parti del governo. Aspettando, ovviamente, le prossime mosse dei magistrati catanesi e sperando che non arrivi da lì la mossa che stacca la spina a questa travagliata legislatura.
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