E se i deputati dell’Assemblea regionale siciliana non si fossero mai dedicati alla politica, adesso cosa farebbero? O meglio, che lavoro svolgerebbero se non venissero rieletti e tornassero ad essere “semplici cittadini”? C’è chi pronuncerebbe arringhe in un’aula di tribunale, chi insegnerebbe a scuola, chi compilerebbe dichiarazioni dei redditi, chi rimarrebbe alla Regione ma in veste di dipendente o funzionario e chi, invece, dovrebbe ricominciare da capo e riprendere la carriera lì dove l’ha lasciata per dedicarsi alla politica. “S”, in edicola da sabato, ha provato a tracciare una mappa dei deputati regionali. Provando, appunto, a rispondere a una domanda: e se tornassero a lavorare?
Ne viene fuori che le categorie più gettonate sono tre: medici, avvocati e imprenditori, che insieme raccolgono più di un terzo dei deputati. La categoria di Ippocrate, infatti, può contare su tredici parlamentari e sui massimi vertici delle istituzioni regionali: sono medici, infatti, sia il presidente della Regione Raffaele Lombardo che i due più alti esponenti di Sala d’Ercole, Francesco Cascio e Santi Formica. Appena un esponente in meno conta invece l’“intergruppo” degli avvocati: la categoria forense, all’Ars, è rappresentata da ben dodici parlamentari. Ultima posizione del podio per gli imprenditori: sono dieci e si occupano di vari settori. Seguono gli impiegati, i docenti e i commercialisti. Ma nel Parlamento ci sono anche ben sei pensionati. Ma nella mappa completa, che “S” pubblica integralmente, ci sono i mestieri più disparati.
Cosa succederebbe se i componenti dell'Ars dovessero tornare a lavorare? "S" ha passato in rassegna i mestieri dei parlamentari regionali: 13 sono medici, 12 avvocati e dieci imprenditori. Tanti anche i pensionati. La mappa completa, deputato per deputato.
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