RAGUSA– “Ci facciamo un viaggio insieme?”. Lo chiede Veronica Panarello al marito nonostante il dramma che stanno vivendo a casa per la scomparsa e la successiva morte del loro figlio Loris, di 8 anni. La domanda choc è rievocata da Davide Stival in una deposizione fatta 4 giorni fa e depositata agli atti dell’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere in cui è imputata, davanti al Gup di Ragusa, la donna. Nei giorni successivi, Veronica Panarello pone un altro quesito che sorprende il marito: “e se ci bloccano il conto corrente?”. Davide Stival resta sorpreso, ma giustifica tutto con il drammatico momento che sanno vivendo. Dopo le recenti parziali ammissioni della moglie, Davide Stival ritiene di fornire i dati alla magistratura.
Il referto e le dichiarazioni
Loris ha “segni di compressione” da fascetta su “entrambi i polsi”, ma non nella parte interna, come se fossero stati legati con le mani giunte ed è “verosimile l’ipotesi che sia stata applicata successivamente”, dopo lo strangolamento. E’ quanto rileva la integrazione della consulenza medico legale perizia medico legale depositata nel fascicolo del Gup di Ragusa dalla Procura nell’inchiesta su Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni. L’atto è un estratto dell’autopsia eseguita il 30 novembre del 2014. Il referto contraddice le dichiarazioni della donna che ha affermato di avere visto che Loris aveva delle fascette ai polsi, che si era messo da solo, assieme a degli elastici colorati, a mo’ di braccialetto. Sulla vicenda il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, pur precisando di “non avere ancora letto il documento”, osserva che “sarà il nostro consulente tecnico a dire se l’analisi è contestabile, e se potrà andare bene anche alla difesa: è necessario studiare”.
“Mi livai a vita da sula”
“Non lo so…”, piange sommessamente Veronica Panarello, vicino al suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, durante il sopralluogo al canalone, ripresa dalla polizia scientifica dentro una vettura. Il penalista le chiede “ci sarà un perché”, e lei tra le lacrime risponde: “mi livai a vita da sula…” (“mi sono tolta la vita da sola…”). Il video è tra gli atti d’accusa alla donna imputata per l’uccisione del figlio, Loris Stival, di 8 anni.
(ANSA)