ROMA – E’ stazionario ma ancora in prognosi riservata il medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani. Persistono i disturbi gastrointestinali, la febbre elevata, la profonda spossatezza e l’esantema cutaneo diffuso. E’ autosufficiente, risponde a tono alle domande poste e riesce a camminate autonomamente nella stanza.
E’ una cura completamente su misura quella a cui viene sottoposto il medico. Il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, subito dopo la lettura documento sulle condizioni del medico di Emergency, usa parole di grande cautela. Alla domanda se oggi è una buona giornata risponde solo: ”E’ presto per dirlo, è una giornata dove possiamo fare un nuovo trattamento con il plasma”. Si tratta della seconda infusione dopo quella effettuata con il plasma arrivato dalla Spagna. Il plasma è appena arrivato, questa volta dalla Germania, grazie ad una catena di supporto e di solidarietà istituzionale (Ministero della Salute italiano e tedesco, Ospedale Universitario di Francoforte, Centro Nazionale Sangue), scientifica (coordinamento internazionale per la gestione dell’Ebola dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), e delle società di trasporto. ”Il tutto è stato effettuato con una grande partecipazione umana” è stato ribadito da Ippolito.