Il carcere in Sicilia è un disastro. Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa Penitenziari, fornisce alcuni dati relativi al primo semestre dell’anno. Eccoli. “Alle 24 di ieri presenti in regione 7868 detenuti ( 7670 uomini, 208 donne) a fronte dei 5347 posti attualmente disponibili. Un surplus di 2521 presenze che fa attestare la media del sovraffollamento regionale al 47,1 %. L’istituto penitenziario con il più alto indice di affollamento risulta essere Mistretta (143,8%) , seguita da Piazza Armerina (128,9 %) e Castelvetrano (106,1%)”. Tra i dati vi sono anche quelli relativi ai suicidi ai cosiddetti eventi critici nelle strutture di pena della regione dal 1 gennaio al 30 giugno dell’ anno in corso. I dati analitici (per singolo istituto) degli eventi critici e del sovraffollamento sono consultabili sul sito www.polpenuil.it” .
“Dal 1 gennaio ad oggi abbiamo registrato due soli suicidi in cella (Caltagirone e San Cataldo). I tentati suicidi sono stati 45 (9 nel solo carcere di Agrigento), di cui 26 sventati in extremis dalla polizia penitenziaria. Gli atti di autolesionismo ammontano a 268 . I detenuti che hanno posto in essere proteste individuali (scioperi della fame, rifiuto del vitto, rifiuto della terapia, ecc.) risultano essere 489 mentre sono state 83 le proteste collettive ( battiture, sciopero del carrello, ecc.) . Gli atti di aggressione perpetrati in danno di poliziotti penitenziari ammontano a 17 con un totale di 26 agenti penitenziari feriti”.
La situazione penitenziaria regionale è motivo di ulteriori preoccupazioni, anche per la situazione deficitaria degli organici del personale. “L’organico complessivo della polizia penitenziaria in regione è fissato in 4920 unità, ve ne sono in servizio 4380 (di cui 166 unità impiegate al Provveditorato Regionale o negli Uffici dell’ Esecuzione Penale Esterna o in scorte a personalità del Ministero). Ne consegue che l’effettivo deficit di unità destinate ai servizi d’istituto ammonta a ben 706 unità. Non va certo meglio – sottolinea Sarno – per il personale amministrativo tra cui è opportuno segnalare la carenza di 28 educatori, 13 assistenti sociali, 23 contabili e 24 collaboratori amministrativi. La grave crisi finanziaria, con l’esaurimento dei fondi assegnati sui capitoli di gestione potrebbe, a breve, costringere molte direzioni ad alzare bandiera bianca con conseguente paralisi di ogni attività operativa, amministrativa e tratta mentale. Non crediamo servano ulteriori commenti per illustrare la devastazione che colpisce tutti gli operatori penitenziari, costretti ad operare sempre più soli ed abbandonati nelle frontiere penitenziarie”.