PALERMO – “Mi hanno chiesto di candidarmi alla presidenza della Regione. È una sfida importante. Ho già comunicato la mia intenzione al presidente Crocetta”. E l’intenzione di Antonio Fumefreddo, avvocato catanese e amministratore unico di Riscossione Sicilia, è quella di accettare la proposta, giunta da una aggregazione di forze politiche di ispirazione liberale. “Lì mi sento a casa – conferma Fiumefreddo – visto che in passato sono stato anche segretario regionale del Pli e responsabile nazionale. Certo, era il 1987, una vita fa. Ma il progetto a cui stiamo lavorando è esaltante”.
Un progetto che poggia su due pilastri. Da un lato, il movimento “LiberaItalia”, dall’altro la Fondazione Einaudi. Il primo rappresenta il tentativo di unire diverse forze politiche attorno a un progetto comune a breve e medio termine che dovrà portare alla presentazione, si legge in una nota, “di liste elettorali per favorire la nascita anche in Italia di una alleanza liberal-democratica capace di essere protagonista alle prossime elezioni”. Il movimento LiberaItalia è il frutto dell’alleanza tra Scelta Civica per l’Italia guidata dall’ex viceministro all’Economia Enrico Zanetti e del movimento “Fare” del sindaco di Verona Flavio Tosi. Liberaitalia si rivede, a livello europeo, nel gruppo “Alde” (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa).
E in vista di un ritorno alla vita politica di quello che fu il partito liberale, in questi ultimi anni si è impegnata la Fondazione Einaudi, presieduta dall’avvocato Giuseppe Benedetto, che in Sicilia, tra le tante altre cose, ha ricoperto il ruolo di commissario dell’ente Cefop e di presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella. “Stiamo coinvolgendo tanta gente – spiega Benedetto – da accademici e professionisti a consumatori che si rivedano in quei valori rappresentati in passato da Malagodi, Lamalfa e Spadolini. Partiamo dalla constatazione della mediocrità dell’attuale classe dirigente, compresa quella politica, dalla necessità di un rinnovamento e dal rifiuto degli attuali ‘accrocchi’ di partiti che consideriamo un abominio della politica. Per questo motivo – aggiunge – puntiamo a scendere in campo senza far parte di alcuna coalizione. E abbiamo già avanzato la nostra proposta a chi potrà guidare questo progetto”.
Ad Antonio Fiumefreddo, appunto. Che nella sostanza conferma: “Noi ci poniamo – dice l’avvocato catanese – al di fuori delle logiche prodotte dalla seconda Repubblica. La nascita, cioè di due poli che fanno sistema e che soffrono in fondo degli stessi problemi. Una condizione – prosegue – che ha dato vita a due forme di protesta: il voto al Movimento cinque stelle e l’astensionismo. Quella incanalata nel movimento grillino è una protesta legittima che però non condividiamo, nonostante sia rappresentata da tante persone perbene. Noi invece vogliamo rappresentare il ‘voto utile’ per chi finora ha deciso di stare a casa e non votare”.
Insomma, il progetto è ormai molto avanzato. E l’orizzonte è ampio: “La Sicilia oggi – spiega infatti Fiumefreddo – ha le caratteristiche ideali per testare questo esperimento che poi diventerà una proposta anche in vista delle prossime elezioni politiche. Il movimento LiberaItalia mi ha chiesto di candidarmi. È una sfida importante e l’entusiasmo è persino inaspettato”.
Fiumefreddo quindi è pronto ad annunciare la sua candidatura. In una competizione nella quale, però, è già in corsa Rosario Crocetta che in questi anni lo ha nominato al vertice di Riscossione, ha provato a chiamarlo in giunta e che ha sempre difeso l’avvocato di fronte alle tante e accese polemiche di questi anni. “Non lo ha fatto del tutto – puntualizza però Fiumefreddo – in occasione dell’emendamento che ha disposto di fatto la liquidazione di Riscossione Sicilia. Ma io ribadisco la mia personale gratitudine nei suoi confronti. Gli sono grato perché lui mi ha sempre supportato, nonostante io non avessi votato per lui. In occasione di queste Regionali, più volte – prosegue Fiumefreddo – gli ho consigliato di lavorare a una candidatura ‘di partito’, ma lui la pensa diversamente. Gli avevo a più riprese consigliato di fare un governo di persone fuori dai partiti, ma lui ha pensato che i partiti si potessero riformare”.
Le strade quindi si dividono: “Quando sarà ufficiale la mia candidatura – dice Fiumefreddo – mi dimetterò da Riscossione Sicilia”. Una decisione, però, che rischia di essere tardiva, a causa delle norme sull’ineleggibilità che riguardano gli amministratori di società controllate o partecipate della Regione. Verifiche compiute dall’avvocato catanese che spiega: “Sono perfettamente eleggibile, ma mi dimetterò per una questione di eleganza istituzionale, anche se in pochi oggi lo fanno” e rivela: “Ho già comunicato la mia scelta a Crocetta, i nostri rapporti restano ottimi”. Ma tra poche ore, il governatore e l’avvocato potrebbero diventare ufficialmente due rivali.