PALERMO – Si allarga il partito di chi si schiera contro l’ormai noto ‘emendamento no-comment’ approvato la scorsa settimana dall’Ars. L’ultimo, in ordine di tempo, è Riccardo Savona, balzato recentemente alle cronache per la sua plateale ‘cacciata’ da parte del governatore Rosario Crocetta dalla convention dei riformisti. Dopo Riccardo Nuti, deputato del M5S alla Camera, dunque anche il presidente della commissione spending review si pone in ampio contrasto con la decisione presa a Sala d’Ercole.
Lo fa con una lettera, che risponde all’editoriale dello scorso 7 dicembre del nostro direttore Francesco Foresta dal titolo “I nostri lettori valgono di più”, in cui Savona esprime piena condivisione sulle riflessioni maturate dalla nostra testata: “L’emendamento-bavaglio approvato dall’Ars all’interno della legge sull’editoria – ammette il deputato regionale – è stato, a mio avviso, un errore. Pur essendo stato più volte oggetto di ‘crudi’ commenti da parte di alcuni lettori, non posso non accettare, da cittadino e da parlamentare, che il diritto dell’espressione è sacro”.
L’analisi di Savona si focalizza poi proprio su quei commenti che “qualche volta possono dar fastidio per le affermazioni anche gravi da parte di anonimi, ma ancor più spesso fanno percepire il grado di interesse e/o di attenzione dei cittadini riguardo ai temi più svatiati. Insomma i commenti non possono essere fermati da una legge dell’Ars”.
La lettera del deputato, al momento nel gruppo Misto ma con un passato nell’Udc prima della svolta “autonomista” a sostegno di Raffaele Lombardo, si chiude con una promessa: “Per questo motivo mi impegno formalmente a presentare un emendamento, al primo ddl utile, per rimediare a quello che definisco un grave errore dell’Assemblea Regionale Siciliana. Sono certo che in Aula troveremo una maggioranza trasversale”.