Emergenze a Catania, Urso: "Ingenti danni al Turismo" - Live Sicilia

Emergenze a Catania, Urso: “Ingenti danni al Turismo”

Il ministro torna sulle crisi ai piedi dell'Etna. Confindustria chiede intanto interventi a favore della imprese.

CATANIA – Quello che è accaduto in questi giorni all’aeroporto di Catania “producono oggettivamente un danno immediato al sistema turistico siciliano”, perché “l’aeroporto di Catanianon è ancora in condizione di recuperare il danno di reputazione”. Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla tavola rotonda Tgcom 24 tour “Viaggio nell’economia dei territori”.

Un “importante e significativo aeroporto , che non soltanto serve un riferimento del turismo internazionale in Sicilia, ma serve anche gli operatori internazionali che vedono a Catania il luogo ideale in cui investire per la tecnologia green. C’e’ bisogno di un aeroporto efficiente, che sia in condizione di assecondare la crescita, un elemento di sviluppo dell’intero territorio siciliano”, sottolinea il ministro. Sull’aeroporto di Catania servono “decisioni strutturali,per poter ricevere, assecondare, questa crescita naturale della Sicilia”. 

L’appello di Confindustria

“Decine di imprese e migliaia di persone stanno subendo enormi danni e disagi a causa delle emergenze che hanno colpito in questi giorni tutta la provincia etnea. Per questo chiediamo subito interventi drastici che possano risolvere il sistema produttivo e tutta la popolazione. Serve il sostegno dello Stato e il rafforzamento degli interventi della Protezione Civile con uomini e mezzi”. Lo afferma il presidente di Confindustria Catania, Angelo Di Martino.

 “Abbiamo ricevuto – aggiunge – richieste di aiuto da diverse imprese della zona industriale di Cataniache segnalano carenze idriche e interruzioni nell’erogazione di energia elettrica e per questo costrette a interrompere la produzione. Mentre tutte le strutture ricettive del litorale della Plaia, con oltre 600 camere, al momento al completo, sono state disalimentate e sopportano costi quotidiani superiori ai 5mila euro ormai da diversi giorni. Un danno enorme che si aggiunge a quello provocato dalla chiusura dello scalo etneo, che a dieci giorni dallo scoppio dell’incendio, rimane ancora non pienamente operativo”.

Intanto, sul fronte dei roghi che hanno interessato la Sicilia, nell’area tra Riposto e Milo, gli incendi hanno lambito alcuni stabilimenti produttivi che sono stati salvati dalle fiamme solo grazie all’intervento degli stessi dipendenti.Catania e l’amministrazione comunale, con le quali siamo in costante collegamento, non stanno facendo mancare il loro appoggio. Ma di fronte a un’emergenza di queste proporzioni serve un impegno a tutto campo dello Stato”.


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