Palermo torna nell’olimpo della letteratura italiana con Davide Enia. Lo scrittore e attore teatrale, autore di “Così in terra”, uscito da pochi mesi per Dalai e già tradotto in quattordici Paesi, è stato scelto fra i dodici finalisti del Premio Strega, il più prestigioso fra i premi letterari italiani: Enia e “Così in terra” dovranno vedersela con Giuseppe Aloe e “La logica del desiderio” (Giulio Perrone), Gianrico Carofiglio e “Il silenzio dell’onda” (Rizzoli), Marcello Fois e “Nel tempo di mezzo” (Einaudi), Lorenza Ghinelli e “La colpa” (Newton Compton), Giovanni Greco e “Malacrianza” (Nutrimenti), Giorgio Manacorda e “Il corridoio di legno” (Voland), Marco Mantello e “La rabbia” (Transeuropa), Gaia Manzini e “La scomparsa di Lauren Armstrong” (Fandango), Carlo Pedini e “La sesta stagione” (Cavallo di Ferro), Alessandro Piperno e “Inseparabili” (Mondadori) ed Emanuele Trevi, autore di “Qualcosa di scritto” (Ponte alle Grazie).
La strada è ancora lunga. Adesso la rosa dei 12 candidati, che sarà presentata ufficialmente giovedì 10 maggio al Teatro San Marco di Benevento, sarà sottoposta al voto dei 400 “Amici della domenica” della Fondazione Bellonci, che istituisce il premio, di 60 “lettori forti” segnalati da altrettante librerie indipendenti e dei gruppi di lettura coordinati da dieci Istituti italiani di cultura all’estero. Da questi voti, il cui risultato sarà reso noto il 13 giugno, sarà tirata fuori una cinquina di finalisti, che sarà nuovamente sottoposta alla giuria: il verdetto finale sarà annunciato il 5 luglio, quando al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, sarà proclamato il vincitore.
Per trovare un vincitore siciliano al Premio Strega bisogna andare indietro di due decenni. Correva l’anno 1992 quando Vincenzo Consolo si impose con “Nottetempo, casa per casa” appena quattro anni dopo la vittoria di Gesualdo Bufalino con “Le menzogne della notte”. Negli anni più recenti, invece, c’è solo la vittoria di una scrittrice che siciliana lo è per adozione e per tradizione: risale al 1999 e porta il nome di Dacia Maraini, toscana di Bagheria, con il libro “Buio”. Più di recente, nel 2003, il palermitano Roberto Alajmo si è aggiudicato un secondo posto con “Cuore di madre”.
Il romanzo di Enia, un brano del quale è stato anticipato da I love Sicilia due mesi fa, intreccia boxe, memoria e guerra in una Palermo sporca e violenta. Fra le bombe del conflitto mondiale e quelle del ’92 va in scena la storia di un uomo salito per la prima volta sul ring a nove anni, in un percorso che descrive le sorti di tre generazioni di siciliani. Fra pugni presi e dati e l’orrore per strada, in una Palermo sempre in guerra.