Questa storia poteva benissimo essere concepita da Rambaldi, il padre di ET. Ha una sua dolce mostruosità, anche se la narrazione appare un tantino complessa. Tutto ha inizio con un’Ansa delle 14.40 che annuncia: “Si ricompatta il Pd a Enna in vista delle prossime consultazioni per il rinnovo del consiglio comunale. Il senatore Vladimiro (cioè Mirello) Crisafulli ha ritirato la sua candidatura. In pista scende Paolo Garofalo, 46 anni. Garofalo è stato assessore all’Urbanistica e fa parte dell’ufficio del garante per i detenuti. Crisafulli ha fatto un passo indietro per favorire l’unità del partito. Ieri la commissione dei Garanti del Pd aveva ascoltato i senatori ecodem, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta che, nei giorni scorsi, assieme ad altri quattro esponenti del partito (Giuseppe Lumia, Ermete Realacci, Giuseppe Arnone e Angelo Lomaglio) avevano inviato una lettera al segretario Bersani contro la candidatura di Crisafulli. Nella lettera Ferrante, Della Seta e gli altri ponevano il problema dell’opportunità politica di candidare Crisafulli, che, a loro giudizio, “sarebbe una scelta in totale contrasto contrasto con ciò che il Pd deve essere ed è nato per essere, un grande partito popolare e progressista impegnato, in via prioritaria, per la legalità e contro le mafie”. Dunque, il nobile gesto, etc, etc.
Di sera un’altra agenzia Ansa rincara la dose, ma spiega e aggiunge particolari non secondari: “Il senatore Vladimiro Crisafulli ha fatto spontaneamente un passo indietro. Ma, in base allo Statuto e al codice etico del Pd, avrebbe potuto candidarsi a sindaco di Enna perché ”non è sottoposto ad alcuna delle condizioni ostative alla candidatura né all’obbligo di dimissioni”, ovvero non è oggetto di procedimenti penali. Così i Garanti del Pd hanno risposto al segretario Pier Luigi Bersani che aveva chiesto un intervento dopo le polemiche sollevate da esponenti democratici contro la candidatura del senatore siciliano. I garanti hanno ascoltato i deputati nazionali e regionali, autori della lettera pubblica contro la candidatura, ed il senatore Crisafulli. E rilevato che ”dagli atti e dalle dichiarazioni assunte, alla data odierna, il sen. Vladimiro Crisafulli non è sottoposto ad alcuna delle condizioni ostative alla candidatura né all’obbligo di dimissioni ai sensi dell’art 5 del Codice Etico, dell’art 23 dello Statuto del Pd della Sicilia e dell’art 22 dello Statuto Nazionale”. Che, tradotto, vuol dire che Crisafulli, non avendo subito condanne né avendo processi in corso, per i garanti, che si attengono solo al rispetto dello Statuto, si può candidare.
Morale della favola (non escludendo altri colpi di scena). I maligni penseranno a uno scambio: assoluzione in cambio del passo indietro. Gli altri penseranno che sono tutti contenti e scontenti. Mirello assolto, ma fuori dalla corsa (ma non si sa mai, però). I suoi detrattori in torto, ma capaci di raggiungere l’obiettivo. Il Pd, che si è liberato di un uomo scomodo, ma lo ha proclamato degno e intoccabile rispetto al codice etico, di fatto salvandolo nel momento in cui si assiste alla sua epurazione. Mostruoso…