CATANIA – Si è appena conclusa la kermesse del mondo del matrimonio Sposinlove, l’occasione per acquisire tutte le idee necessarie per la riuscita del fatidico giorno del sì. Molto gradita la presenza del più conosciuto wedding planner, Enzo Miccio, conduttore della nota trasmissione tv su Real Time, <Wedding Planner>.
Quante sfoggiano già l’anello al dito ricorderanno bene che dopo aver pronunciato il fatidico “Si, lo voglio” hanno tirato il primo sospiro di sollievo sebbene, con l’inizio dei festeggiamenti che da lì a poco si svolgeranno, l’ansia da prestazione è ancora molto alta. Location, allestimento, catering, bomboniere, fiori, oltre ad abito da sposa e corollari vari sono fonte di tensione e responsabilità.Ecco perché oggi sempre più donne lanciano l’SOS ai professionisti del settore.
Scrivi wedding planner, leggi organizzatrice e curatrice di ogni singolo dettaglio che deve essere perfetto o tendere alla perfezione. Ricchissimo il programma degli eventi che hanno caratterizzato il terzo evento dedicato al mondo degli sposi: defilé per mostrare le creazioni dei migliori atelier del territorio catanese, l’appuntamento “Un giorno da modella”, l’iniziativa che trasforma per ventiquattro ore le “ragazze della porta accanto” nelle indossatrici predilette dei più rinomati atelier. E ancora, la “Notte bianca” con sfilate, giochi, degustazioni, con la partecipazione dell’esperto di stile Enzo Miccio, il “regista di matrimoni” che ha dispensato preziosi suggerimenti rispondendo ai quesiti delle tante future spose presenti. Livesiciliacatania lo ha intervistato in esclusiva.
Cosa si prova ad essere il numero 1 nell’organizzazione del matrimonio?
“E’una grande responsabilità. Significa correre per far in modo che ogni dettaglio sia al suo posto e agire in modo da non deludere mai le aspettative. Ci sono tante persone che dimostrano di fidarsi di te e non potrei mai venir meno a questa promessa”.
Cos’è che chiedono tendenzialmente le spose? C’è un filo conduttore che caratterizza i matrimoni?
“Sicuramente il <sogno> perché il matrimonio è l’evento che attendono da una vita intera. L’unica vera occasione degna di una celebrazione di questa portata. Direi che ogni volta sembra sia il mio matrimonio!”
Quando partecipa l’uomo in queste occasioni? O è un evento auto celebrativo della sposa?
“Negli anni abbiamo assistito ad una evoluzione. L’uomo è più presente e ha voglia di dire la sua”.
La figura del wedding planner è nuova per la realtà italiana, manca di una tradizione forte. Come è stata percepita dalla sposa? Cioè, si digerisce l’idea che terzi si insinuino nell’organizzazione del matrimonio che fino a poco tempo fa era di appannaggio esclusivo delle coppie?
“La wedding planner storicamente è stata la mamma della sposa e pensare di sottrarle questo compito non era verosimile. Ecco perché la strategia corretta è stata quella di farsela amica, complice per aiutare la figlia. Il mio primo matrimonio l’ho organizzato con la mamma della sposa la cui figlia l’ho conosciuta solo qualche settimana prima delle sue nozze perché aveva bisogno di un supporto e la figlia era meno interessata di quanto si aspettasse. All’inizio sono scettiche mentre alcune vogliono liberarsi di questo peso. Occorre dedicare del tempo a questa attività e quindi soprattutto se professioniste tendono a delegare. Coordinare la tante persone che lavorano in quel giorno è una grande fatica e ci vuole anche esperienza: facchini, catering, attrezisti, fioristi, etc etc.”
Se dovesse dare un suggerimento alle giovani coppie prossime al grande passo?
“Affidatevi ad un wedding planner e sicuramente a me! Da quattro anni avviato un percorso accademico per diffondere le caratteristiche di questa figura e quale deve essere il suo modus comportamentali. Io cerco di portare in gir per l’Italia un’idea precisa legata a questo professionista: che non si occupa solo di fiocchetti e fiori. Occorre, infatti, acquisire specifiche competenze e, soprattutto, occorre lavorare a tempo pieno. Non è una scuola, quella in cui insegno, non rilascio titoli ma un percorso di formazione serio”.
Creatività e rigore, quindi, sapientemente mescolati per riuscire a svolgere un mestiere molto di tendenza oggi in Italia.