Il capo della Catturandi di Palermo, morto la scorsa notte, era un poliziotto molto preparato ma soprattutto un “esempio” per i suoi uomini “di coraggio e generosità”. E’ quanto scrive il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una lettera inviata al capo della polizia Antonio Manganelli per esprimere il proprio “dispiacere” per la morte di Mario Bignone. Maroni definisce Bignone come un poliziotto di “grandi qualità umane e professionali” che gli hanno consentito di “ottenere brillanti risultati nella sua carriera” e ricorda la volta che lo incontrò a Palermo dopo l’arresto del boss Domenico Raccuglia, preso proprio dalla sua squadra. “Ho un ricordo molto bello di quella giornata e di quei ragazzi che ho conosciuto – conclude Maroni – a cui esprimo il mio cordoglio per la perdita del loro capo”.
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