PALERMO – Oltre sessanta mila persone in attesa di una risposta dalla Regione. Eccolo il bacino elettorale pronto per le prossime competizioni. La falda dalla quale partiti e aspiranti candidati potranno tirar fuori voti e consenso in vista delle prossime importanti elezioni amministrative e soprattutto in occasione delle regionali. Elezioni previste nel 2017. Eccoli lì, quei lavoratori, giorno dopo giorno sempre più ordinatamente nelle mani del governo regionale: alla Resais e all’Agenzia dei Forestali, all’Eser e negli enti di formazione. La grande macchina delle clientele è partita. Anzi, i motori sono già caldi.
I precari alla Resais
Al presidente della Regione l’idea dell’Agenzia unica dei precari non piaceva. L’aveva lanciata, del resto, il suo “avversario” (nonostante con lui condivida questa esperienza di governo) Davide Faraone. E così, ecco la nuova trovata: il passaggio di oltre 16 mila precari dei Comuni alla Resais. Società nella quale sono già finiti lavoratori provenienti dalle più disparate (e fallimentari) esperienze di società pubbliche. Insomma, Crocetta pensa a varare un vero e proprio “carrozzone”, rinverdendo i fasti di un tempo. Delle epoche, cioè, rispetto alle quali il governatore della rivoluzione avrebbe voluto far segnare un distacco. Ma le elezioni si avvicinano. E poter mettere la “bandierina” su 16 mila nuove assunzioni in una realtà regionale è una occasione ghiottissima. Come se non bastassero gli oltre 18 mila dipendenti regionali e gli altri settemila sparsi nelle varie società partecipate. Ma la macchina è partita.
L’Eser
E su quella macchina provano a salire un po’ tutti. E così ecco spuntare enti unici e agenzie dovunque. Scelte che puntano a mettere ordine, spiega qualcuno in seno alla giunta di Crocetta. E in effetti non sbaglia di molto: quelle decisioni, di fatto, chiariscono che il futuro di tante persone è nelle mani della Regione. E così, ecco la nascita dell’Eser, l’ente unico che verrà fuori da una faticosa riforma del settore dei rifiuti che però non ha ancora visto la luce in giunta. Se ne riparlerà martedì a quanto pare. Sarà proprio l’Eser a gestire i circa 11 mila lavoratori ex Ato ed ex Srr. La riforma, poi, istituisce anche l’albo unico dei lavoratori del settore. Un elenco che verrà suddiviso in tre parti. La prima, composta dal personale “storico”, cioè già in servizio al 31 dicembre 2009. La seconda parte conterrà i lavoratori in servizio o utilizzati a qualunque titolo anche successivamente al 31 dicembre 2009. La terza parte, conterrà il personale che non rientri in nessuna delle due prime categorie. Al momento dell’entrata in vigore della legge, tutto il personale oggi a lavoro nelle Srr continuerà a prestare la propria attività lavorativa, garantendo la continuità del servizio. Quando invece l’Eser diventerà operativo dovrà adottare una propria pianta organica. A quel punto, verrà data priorità al personale assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre del 2009. Qualora dovessero rimanere dei posti liberi in pianta organica, si passerà agli altri lavoratori, che verranno individuati attraverso una selezione per titoli ed esami. E a quel punto saremo, magari, a ridosso delle elezioni.
I cinquemila della Sanità
I primi verranno stabilizzati presto. È l’antipasto, probabilmente, dell’infornata che dovrà portare, almeno nelle intenzioni dell’assessorato alla Salute, all’assunzione nella Sanità siciliana di circa cinquemila persone. Concorsi sbandierati dai manager di Asp e ospedali già mesi, se non anni fa, ma ancora non effettivamente partiti, tra ritardi fisiologici e problemi legati, invece, alla rete ospedaliera, costantemente “ritoccata”. Ma la macchina adesso sembra essere partita. Per gradi, ovviamente: prima le stabilizzazioni, poi le vecchie graduatorie, quindi la mobilità. E i nuovi concorsi? Ecco, anche quelli potrebbero arrivare sotto elezioni. E coinvolgere non solo i cinquemila che verranno assunti, ma anche, ovviamente, tutti quelli che al posto negli ospedali aspirano.
Forestali e Formazione: i bacini “classici”
Albi unici e agenzie, poi, fanno capolino in quelli che in passato sono stati i settori maggiormente “indiziati” di rappresentare bacini elettorali. Basti pensare, ad esempio, al fatto che metà dei lavoratori della Formazione siciliani sono stati assunti nel 2006 e nel 2008: proprio sotto elezioni. E lo stesso potrebbe avvenire in vista delle elezioni del 2017. Anche in questo caso, infatti, i ritardi rischiano di essere provvidenziali. I ritardi, per la precisione, nella gestazione dell’Avviso per i corsi. Nato come “Avviso 1”, trasformatosi in “Avviso 3” dopo la prima revoca e quindi in “Avviso 7”, dopo il rimaneggiamento seguito a un ricorso al Tar. E così, adesso il bando è pronto. Riporterà a lavoro circa 4 mila persone. Quelle comprese in un albo dei lavoratori (ci risiamo) che giorno dopo giorno si allunga con nominativi nuovi: quelli cioè riammessi dopo le sentenze del Tar che hanno ripetutamente dato torto alla Regione. Regione che aveva estromesso illegittimamente da questo elenco i lavoratori che erano stati assunti dopo il 2008. Anche questi, insomma, potranno puntare all’Avviso 7. E anche in questo caso, i tempi – al di là delle speranze del governo regionale – quasi sempre conicideranno con i mesi non distanti dalle prossime elezioni regionali. Quando il governo regionale potrà quasi certamente contare sulla nuova Agenzia dei Forestali prevista dalla riforma del settore (al momento solo annunciata dall’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici). Lì dovranno confluire circa 23mila forestali ed i lavoratori stagionali dell’Esa (circa 400), oltre a quelli degli uffici periferici dell’amministrazione regionale che si occupano della gestione dei boschi e del reclutamento della manodopera. Non più, insomma, a disposizione di uno o più dipartimenti. Ma tutti quanti nella maga-agenzia regionale.
Il reddito di cittadinanza
E come se non bastassero agenzie e albi unici, ecco all’orizzonte il “pacchetto lavoro” annunciato dal presidente della Regione. Quell’insieme di interventi che prevede anche l’istituzione del cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Un intervento da 348 milioni di euro. Il piano include oltre ai cantieri di servizio e ai cantieri di lavoro, già previsti con la finanziaria, anche l’istituzione di un servizio civile regionale per giovani laureati e diplomati e misure socio-assistenziali per i deboli. “Costituiamo una prima forma di reddito di cittadinanza – ha detto Crocetta – attraverso forme di inserimento lavorativo, di tirocini e servizio civile. Una grande scelta, fatta senza pesare sul bilancio, poiché i fondi verranno dallo Stato. La delibera, per essere operativa, dovrà essere approvata dal Cipe. L’iter si potrebbe concludere entro due mesi”. Quasi certamente, invece, se ne parlerà più in là. Cioè nel 2017. L’anno delle elezioni.