CATANIA – Etna buono o cattivo? Come convivere con un vulcano attivo. Questo il tema dell’incontro, organizzato dalla sezione “M. La Greca” di Catania dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali, presieduta dalla professoressa Angela Tosto, svolto all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia della sezione etnea, lo scorso 7 marzo. A conversare, con i numerosi docenti intervenuti, il vulcanologo Boris Behncke, preceduto dai saluti del direttore dell’Ingv, Eugenio Privitera.
E’ stato quest’ultimo a spiegare i compiti dell’Ingv: ricerca, monitoraggio e sorveglianza vulcani attivi oltre a divulgare le conoscenze scientifiche ed educare la popolazione sulla percezione del rischio. “L’Etna, il gigante buono, non è cattivo ma attivo- dice il direttore Privitera- ricordando che noi siamo suoi ospiti”.
Il vulcanologo Behncke ha elencato le molteplici tipologie di eruzioni, la composizione del magma e delle colonne di gas prodotte durante le eruzioni o nel corso dei parossismi, ripercorrendo le date storiche degli eventi più importanti nella storia del vulcano. Ultimo in ordine cronologico l’evento dell’11 febbraio scorso. La “valanga” di materiale piroclastico, denominata nube ardente, insieme ad una parte del cono che si è staccata precipitando ad una velocità di oltre 130 chilometri orari, fortunatamente, nella Valle del Bove. Sono questi fenomeni che alzano i livelli di allarme per la sicurezza di turisti e frequentatori della zona sommitale.
Per Boris Behncke, vulcanologo tedesco naturalizzato siciliano: “L’Etna è il vulcano più bello del mondo”, trovando l’unanime approvazione del corpo docente presente.