“Stiamo registrando questa recrudescenza dei fenomeni, che stanno via via intensificandosi in frequenza e magnitudo, però sostanzialmente quello che ci si deve aspettare è che prima o poi un’eruzione più significativa avvenga. E succederà. Perché l’Etna è fatto così”. Lo ha detto il vulcanologo Marco Neri, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania commentando la fase parossistica dell’attività stromboliana dell’Etna che la notte tra sabato e domenica scorsa ha dato vita a fontane di lava alte fino a500 metri dal ‘pit crater’ posto sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est, accompagnate da forti boati e dall’ l’immissione di una nuvola di cenere che è stata spinta dal vento verso est ed è poi ricaduta su alcune centri abitati.
Neri ha detto che il vulcano “alterna fasi eruttive solo sommitali a fasi eruttive in cui invece si aprono bocche sul fianco del vulcano”. “Quando si aprono bocche sul fianco dell’Etna – ha sottolineato – queste eruzioni vengono precedute da fratturazioni del suolo, tanti sciami sismici che di solito ci mettono in allarme. Questo per adesso non è il quadro”. “Non abbiamo – ha aggiunto Neri – la sfera di cristallo e non possiamo sapere esattamente cosa succederà nell’immediato futuro. Però sappiamo che fenomeni di questo tipo a volte evolvono in eruzioni. Però non possiamo dire quando se non poche decine di giorni prima, forse addirittura pochi giorni prima”. Il vulcanologo ha spiegato che “da alcuni mesi la parte occidentale del vulcano tende a rigonfiare e questo indica appunto una pressione di gas e magmi che risalgono verso il mantello facendo gonfiare quella parte dell’apparato che ci dà la possiblità di prevedere che fenomeni di questo tipo possono continuare ad avvenire”. “Non troppi anni fa, tra il gennaio e l’agosto del 2000 – ha concluso Neri – di eventi eruttivi più o meno simili a quelli che si stanno verificando adesso ne sono avvenuti sessantaquattro. Anche all’inizio del 2001 c’é stata un’altra decina di fontane di lava, fino a quando a luglio del 2001, ad un anno e mezzo di distanza, è venuta fuori un’eruzione forte. Prima sessantaquattro, poi dieci ma ora siamo solo ad otto”.
(Fonte ANSA)