Etna, emergenza cenere vulcanica |Piedimonte in ginocchio, il sindaco: "Disastro" - Live Sicilia

Etna, emergenza cenere vulcanica |Piedimonte in ginocchio, il sindaco: “Disastro”

di Maria Bella - La pioggia di lapilli ha colpito Fiumefreddo, Calatabiano e Piedimonte Etneo. Quest'ultimo è il comune più flagellato. Il sindaco Ignazio Puglisi: “Danni per molte aziende agricole, chiederemo lo stato di calamità naturale”. LA DIRETTA DELL'ERUZIONE - IL VIDEO CHOC - FOTO

LA CONTA DEI DANNI
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I lapilli a Piedimonte

PIEDIMONTE ETNEO. E’ già iniziata la conta dei danni a Piedimonte Etneo, il comune più colpito dalla pioggia di cenere vulcanica caduta ieri mattina nel comprensorio ionico etneo. E’ il comparto agricolo ad aver subito i maggiori danni. Serre e aziende florovivaistiche hanno già segnalato ingenti perdite economiche, ancora difficilmente quantificabili. In difficoltà gli abitanti delle frazioni di Vena e Presa, ricoperte da una spessa coltre di sabbia e da pietre di dimensioni pari anche a tre centimetri. In paese i cittadini si sono messi in moto, iniziando a spazzare strade e piazze del centro.

Sin dalle prime ore il sindaco Ignazio Puglisi ha attivato tutte le procedure del caso. Allertati Protezione civile, Anas e Provincia Regionale di Catania. Emessa anche un’ordinanza che impone ai veicoli di non superare la velocità di trenta chilometri orari e il divieto di circolazione per i mezzi a due ruote. Ma restano comunque grossi i problemi alla viabilità. I responsabili dell’ufficio tecnico comunale hanno compiuto un primo sopralluogo negli edifici di pertinenza comunale, non riscontrando alcun danno. Il pericolo è che le previste piogge possano causare infiltrazioni d’acqua ed allagamenti.

“Non si tratta della solita caduta di cenere vulcanica – ha dichiarato il sindaco di Piedimonte Ignazio Puglisi – Ci sono tutti i presupposti per chiedere lo stato di calamità naturale e lo faremo. Cercheremo, inoltre, di attivare rapidamente gli interventi di rimozione della sabbia”. Piedimonte Etneo è stato inserito dalla Protezione civile nella fascia uno, quella dei comuni più flagellati.

Cenere a Calatabiano

Stessa fascia anche per i comuni di Calatabiano e Fiumefreddo di Sicilia, dove comunque la situazione sembra leggermente migliore. Il sindaco di Calatabiano Giuseppe Intelisano, dopo aver attivato il Coc, ha allertato tutti gli enti preposti. Nel pomeriggio sono anche iniziate le prime operazioni di rimozione della sabbia nei punti più pericolosi della città. “In queste ore di emergenza – ha dichiarato il primo cittadino Giuseppe Intelisano – invito i cittadini a depositare sui marciapiedi in piccoli contenitori la sabbia vulcanica raccolta negli spazi privati. Questo consentirà alle ditte incaricate di stoccare temporaneamente la sabbia fuori dal perimetro urbano, in un’area di proprietà comunale”. Nel comune ionico, finora l’unico, si registra anche un ferito lieve. Una donna è stata soccorsa dopo essere stata colpita all’occhio sinistro da una grossa pietra lavica. La pioggia di lapilli ha infranto anche vetri di abitazioni ed automobili. Nei prossimi giorni si verificherà l’ammontare dei danni alle aziende agricole.

Cenere sulle strade di Fiumefreddo

Sono i quartieri di Ponte Boria e Feudogrande i più colpiti a Fiumefreddo di Sicilia. Il sindaco Marco Alosi superata la fase emergenziale chiederà un sostegno economico. “Speriamo che la Regione – ha detto il primo cittadino di Fiumefreddo – si faccia carico almeno della fase di smaltimento della cenere. Ci vorranno circa 50mila euro per i primi interventi. Speriamo che la Protezione civile ci venga incontro”.

 


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