I familiari di Altruda: "Eurofighter precipitato per cattiva manutenzione"

I familiari di Altruda: “Eurofighter precipitato per cattiva manutenzione”

I genitori del pilota dell’Aeronautica Militare deceduto hanno presentato una denuncia alla Procura di Trapani

TRAPANI – I familiari del capitano Fabio Antonio Altruda, il pilota dell’Aeronautica Militare deceduto lo scorso 13 dicembre, nell’incidente aereo avvenuto in fase di atterraggio sulla pista di Birgi, hanno presentato una denuncia alla Procura di Trapani. Nell’esposto sostengono che a far precipitare l’Eurofighter pilotato dal figlio è stata una cattiva manutenzione del velivolo.

La denuncia

I familiari si sono affidati all’avv. Fabio Sammartano. Nelle cinque pagine della querela sostengono che “la causa del disastro aereo sia da imputare esclusivamente al sopraggiungere di una importante avaria al velivolo verosimilmente dovuta ad una cattiva e/o omessa manutenzione del mezzo”. Nella denuncia si smentisce che il capitano Altruda quel giorno stesse svolgendo una esercitazione. “Era partito dall’aeroporto militare di Trapani alle ore 9 volando in coppia con altro identico velivolo militare per dirigere verso l’aeroporto militare di Istrana (in provincia di Treviso, ndr) nell’ambito di una missione operativa finalizzata a scortare un velivolo militare statunitense”. Questa circostanza spiegherebbe la ragione per la quale l’aereo era “con equipaggiamento armato”. “I due militari – si legge nella ricostruzione dei familiari – all’esito di quella missione avevano pranzato ed anche riposato presso i locali dell’aeroporto di Istrana, riprendendo il volo di ritorno alle ore 16.50 della medesima giornata per rientrare all’aeroporto di Trapani, comunicando in costante contatto radio tra loro, e così regolarmente fino al momento della sciagura”. Da qui per la famiglia Altruda la convinzione che l’unica causa del disastro aereo sia da imputare ad una avaria del mezzo e non certo ad un errore umano.

Procura di Trapani

Alla Procura di Trapani i familiari del pilota morto nell’incidente, ipotizzando responsabilità dell’Aeronautica, hanno chiesto che “l’estrapolazione e la gestione delle informazioni contenute nei supporti di bordo Crash Survival Memory Unit Assy (C.S.M.U.A.) e Remote Memory Module (R.M.M.), contenenti i dati di bordo e le informazioni tecniche relative al volo, non vengano raccolte ed elaborate dall’amministrazione militare”.

“Potenziale conflitto d’interesse”

Per la famiglia Altruda c’è il timore che si possa palesare un “potenziale (ma non astratto) conflitto d’interesse tra le esigenze dell’Amministrazione militare e le esigenze investigative dell’Autorità Giudiziaria al fine di poter scongiurare l’eventuale indebita conservazione delle informazioni raccolte ad esclusivo interesse e vantaggio della politica di sicurezza militare della Forza Armata”. La zona del disastro aereo è tutt’ora inaccessibile perché sono ancora in corso le operazioni di recupero del velivolo esploso dopo l’impatto al suolo. La scatola nera recuperata lo scorso 21 dicembre è stata trasportata in Inghilterra per estrarre i dati che poi è previsto vengano letti in Italia. La Procura ha intanto nominato due consulenti . A coordinare le indagini è il procuratore della Repubblica Gabriele Paci.


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