Europee, in Sicilia centrosinistra in salute: Pd e M5s quasi appaiati

Europee, in Sicilia centrosinistra in salute: Pd e M5s quasi appaiati

Nell'Isola i grillini superano i dem

PALERMO – A livello nazionale la distanza è siderale, mentre in Sicilia le forze quasi si equivalgono. Il Pd e il M5s fanno i conti con i risultati delle Europee e il responso delle urne regala una fotografia dei rapporti di forza interni al centrosinistra, anche in chiave siciliana.

Quella per Bruxelles è infatti l’unica competizione pienamente proporzionale, in cui cioè anche chi è tradizionalmente alleato è in competizione.

L’astensionismo

C’è da dire che la bassa affluenza al Sud ha penalizzato i grillini che sono storicamente più radicati nel Meridione e contano maggiormente su un voto di opinione, più che di apparato.

A livello nazionale i democratici conquistano un eccellente e sorprendente 24% che rafforza la segreteria di Elly Schlein, a cui va il merito di avere spostato il partito più a sinistra, erodendo consensi al Movimento cinque stelle.

Giuseppe Conte deve infatti accontentarsi del 10% (in calo di sette punti rispetto a cinque anni fa) e subisce la concorrenza anche di Verdi e Sinistra, capaci di portare a casa più del 6% dei consensi.

Il dato siciliano

In Sicilia però le cose cambiano e non poco. Nell’Isola le distanze sono accorciate e i rapporti ribaltati: il M5s riscuote il 16% delle preferenze e il Pd il 14,3 (quando mancano circa 300 sezioni), con Avs al 4,8 e Libertà, la lista di Cateno De Luca, quasi all’8.

A completare il quadro delle opposizioni ci pensano i cespugli centristi: Stati uniti d’Europa supera di poco il 2% (con Renzi ampiamente il più votato), Azione all’1,4% e Pace, terra e dignità (di Michele Santoro) all’1,7.

Difficile applicare questi numeri alle prossime Regionali visto che si tratta di elezioni proporzionali, con una forte astensione e che mancano ancora tre anni, ma servono quantomeno a decretare lo stato di salute del centrosinistra in Sicilia.

I possibili scenari

Un’eventuale alleanza tra Pd, M5s, Avs e lista Santoro arriverebbe quasi al 37%; l’eventuale convergenza di Cateno De Luca consentirebbe di sfiorare il 45%.

Mettendo insieme anche Renzi e Calenda (cosa affatto scontata), la coalizione rimarrebbe comunque sotto il 50% ma sarebbe quantomeno competitiva col centrodestra.

Fantapolitica, ovviamente, buona però per ragionare sui prossimi appuntamenti elettorali.

Nicita: “Risultato straordinario”

“Un risultato straordinario quello del Pd nazionale che arriva al 24% e supera di slancio, anche in voti assoluti, il risultato delle politiche. Un risultato che premia oggi tutte le opposizioni al Governo Meloni e che ci da il giusto slancio in Europa e in Italia”, così il senatore Antonio Nicita, candidato alle Europee del Pd nella circoscrizione Isole.

“In un quadro di astensionismo e di pochi voti di preferenza ai candidati, giudico straordinario e persino commovente il dato del Pd nella mia provincia: primo partito nella città di Siracusa (22.6%) con circa 20 mila voti in provincia, un dato che segna una forte crescita rispetto a 5 anni fa e rispetto alle politiche di un anno e mezzo fa. Siracusa, inoltre, contribuisce significativamente al voto regionale del Partito Democratico”.

“Quanto al mio risultato personale, vedremo l’evoluzione finale dei dati, sono felice – aggiunge Nicita – di aver contribuito significativamente, con oltre 43 mila voti, al risultato del Partito“.

“Ho registrato, con una campagna di poche settimane, presenze significative dappertutto, inclusa la Sardegna che mi è rimasta nel cuore. Considero questo risultato lusinghiero, con una distanza di meno di 6 mila voti dal primo e di poche centinaia di voti dal secondo“.

“Una bellissima squadra di candidati, forte e competitiva – ha concluso Nicita -, cui faccio le mie congratulazioni”.


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